Medio Oriente. Assemblea per Palestina di Pescara: 'Liberare Anan Yaees, no estradizione in Israele'

Mobilitazione per Anan Yaeesh, militante palestinese di 37 anni residente a L'Aquila.

"Anan - si spiega in una nota dell'Assemblea per la Palestina di Pescara  - è stato arrestato lo scorso 29 gennaio nel capoluogo abruzzese dopo la richiesta di estradizione presentata dalle autorità israeliane, nonostante avesse un regolare permesso di soggiorno con protezione speciale".  Attualmente è detenuto nel carcere di Terni.

Tramite l'affissione di uno striscione sul Ponte del mare "che recita 'Anan Yaeesh libero', viene richiesto l'immediato rilascio di Anan". La difesa legale di Yaeesh, composta da Flavio Rossi Albertini e da Stefania Calvanese, ha depositato un'istanza alla Corte d'appello delL'Aquila per chiedere la revoca della misura cautelare per il militante palestinese e la Corte ha fissato una camera di consiglio il 12 marzo in cui si discuteranno le istanze presentate dai legali della difesa. In concomitanza, lo stesso giorno, ci sarà una manifestazione in suo sostegno.

"Approvare l'estradizione di Anan Yaeesh - si sottolinea nel documento - vuol dire esporlo ad un rischio di morte concreto ed estremamente probabile. In particolar modo a seguito della nuova legge in approvazione da ottobre in Israele che istituirebbe la pena di morte per 'chiunque causi la morte di un cittadino israeliano spinto da motivi razzisti o di odio, e con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua patria'. Le accuse contro di lui sono poco chiare e confuse: nel fascicolo, incompleto, si accusa l'uomo di aver finanziato la 'brigata di autodifesa di Tulkarem'' e il suo campo profughi, di circa 100 mila abitanti".

"L'illegittimità dell'estradizione - viene ancora sottolineato - è chiara ed inequivocabile e si basa su due assunti. Il primo riguarda la legittima attività politica di Yaeesh nel contesto della seconda Intifada: il diritto internazionale riconosce la legittimità della resistenza - anche armata - come strumento di liberazione da una forza occupante, condizione che vive dal 1967 il territorio della Cisgiordania, soggetto ad un'occupazione militare da parte delle forze sioniste. La situazione è riconosciuta anche dalla Corte internazionale di giustizia, dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno formalmente definito Israele come 'potenza occupante'".

In secondo luogo, continuano, "per la legge italiana l'estradizione non è concessa quando vi è ragione di ritenere che l'imputato verrà sottoposto ad atti che configurano/costituiscono la violazione dei diritti fondamentali della persona, condizione nota e sistemica delle carceri israeliane. Condizioni documentate da infiniti report di organizzazioni non governative e dal Rapporto delle Nazioni Unite". 06 mar. 2024

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