Lanciano. In Consiglio comunale l'hospice 'Alba chiara', senza medici e infermieri. 'Non sono pazienti  gravissimi o terminali a dover pagare'

Voto unanime in Consiglio comunale a Lanciano (Ch) per la mozione presentata dalla minoranza sulla difficile situazione dell’hospice “Alba chiara”, solo qualche modifica per rendere il documento ancora più incisivo.

L’importanza dell’argomento ha messo tutti d’accordo, nel difendere il diritto alla salute. Il voto è stato preceduto da oltre due ore di interventi, di pareri e suggerimenti, un’attenzione prevedibile nei confronti di un tema complesso sollevato dai consiglieri di opposizione e da tutto il centrosinistra e che tiene banco da settimane con proteste e richieste di azioni e chiarimenti alla Asl Lanciano Vasto Chieti. Richieste cadute finora nel vuoto, salvo qualche laconica e insoddisfacente spiegazione da parte del direttore generale Tommaso Schael.

In aula, a fare chiarezza sull’attuale condizione dell’importante struttura anche tre medici a cominciare da chi ha voluto un luogo di cure palliative, Pierpaolo Carinci, che ha ripercorso brevemente la storia dell’hospice, il primo in Abruzzo e tra i primi in Italia. “L’hospice di Lanciano è stato un modello anche per la legge regionale sulle cure palliative del 2012. Siamo riusciti - ha detto - a far capire l’importanza di questo tipo di cure affidato a medici dedicati che vengono formati per svolgere questo delicato compito. Si tratta di un settore purtroppo in crescita, l’80 per cento di malati viene assistito a casa, solo il 20 nella struttura, abbiamo iniziato con 7 medici tra Lanciano e Torrevecchia Teatina, ora ce ne sono 3, perché quelli andati in pensione non sono stati mai rimpiazzati. E’ una situazione davvero insostenibile – ha concluso Carinci -. Alle soglie di un piano di rientro non sono questi i pazienti che devono pagare, questa mancanza di attenzione mi ha colpito particolarmente”. E che ormai ci sia una condizione non più accettabile lo ha ribadito la dottoressa Di Prinzio: “Sono due gli hospice, Lanciano e Torrevecchia Teatina, 20 posti letto per una popolazione di oltre 300mila abitanti, tre medici, due a Lanciano e uno a Torrevecchia. La situazione quindi è drammatica: è stato fatto un concorso, hanno partecipato 6 medici ma 5 hanno rifiutato e sono tutti colleghi non di prima nomina, si dovrebbero quindi trovare soluzioni alternative, provando con una mobilità interna”. Presente in aula anche il dottor Nicola Caprara che tra poco lascerà l’incarico per pensionamento.

Il problema dunque è serio. Numerosi gli interventi che si sono levati dai banchi della maggioranza e dell’opposizione tutti legati da un comune denominatore “sollecitare la Asl perché metta in campo tutte le azioni necessarie per aiutare una struttura fondamentale per i pazienti e le loro famiglie”. La mozione, illustrata dal consigliere Leo Marongiu, “impegna il sindaco e la giunta a intraprendere ogni tipo di azione per sollecitare la Asl a rafforzare l’organico medico e infermieristico dell’hospice di Lanciano anche attraverso mobilità interna e chiede formalmente la rendicontazione dell’utilizzo e della destinazione dei fondi vincolati per la rete delle cure palliative e per l’hospice di Lanciano per gli anni 2021, 2022 e 2023.”

Va ricordato che l’hospice “Alba Chiara” con 10 posti letto ha effettuato, l'anno socrso, 161 ricoveri e la rete di cure palliative domiciliari ha avuto in carico 770 pazienti gravi, oncologici, terminali o affetti da patologie croniche degenerative invalidanti. E c’è un solo medico in servizio e la Asl negli ultimi anni non ha rimpiazzato i medici andati in pensione né sostituite le due unità infermieristiche. Uno scenario che evidenzia forti lacune e soprattutto le criticità della sanità abruzzese e della Asl Lanciano Vasto Chieti in particolare tanto che si ritiene necessaria la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc su sanità, ospedale Renzetti e hospice.  02 lug. 2024

PINA DE FELICE

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