E adesso spuntano anche le pre liste d’attesa. Tradotto, altro non sarebbe che il lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui un cittadino accede al servizio sanitario per prenotare e il momento in cui la prestazione viene prenotata e successivamente erogata. Una novità, che ha suscitato la reazione del deputato del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, che ha sollevato per primo la questione e, insieme a lui, delle forze di opposizione in Consiglio regionale, che da tempo denunciano la pesante situazione delle lunghe, lunghissime liste d’attesa per ottenere prestazioni sanitarie.
Ma andiamo per ordine.
Si diceva D’Alfonso. Il parlamentare del Pd, giorni fa, non appena venuto a conoscenza del ricorso, in Abruzzo, nelle Asl, alle pre liste, è subito intervenuto chiedendo lumi. Ai dubbi sollevati da D’Alfonso, hanno replicato, con una nota congiunta, i quattro manager delle aziende sanitarie: Ferdinando Romano (Asl 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila), Thomas Schael (Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti), Vero Michitelli (Asl 3 Pescara) e Maurizio Di Giosia (Asl 4 Teramo).
"Abbiamo ritenuto opportuno intervenire per rispondere ai cittadini sulle liste d’attesa, una criticità che caratterizza il sistema sanitario nazionale e, indistintamente, le regioni italiane – precisano i quattro direttori generali nella nota -. Il tema che intendiamo affrontare in questa sede, è quello delle pre-liste o liste di galleggiamento, una metodologia operativa, di governo delle liste di attesa, ampiamente diffusa su scala nazionale (ex multis, Veneto, Valle D’Aosta, Lombardia, Toscana, etc.) Sul punto, intendiamo chiarire che: la metodologia delle pre-liste non altera, in alcun modo, il monitoraggio dei tempi di attesa e nello specifico i dati della settimana indice (rilevazione ex ante), che vengono definiti all’atto della prenotazione – affermano Romano, Schael, Michitelli e Di Giosia -. Le pre-liste incidono positivamente nel soddisfacimento dei bisogni espressi dai cittadini-utenti; in termini normativi, i processi di presa in carico e le pre liste sono, di fatto, configurate nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa della Regione Abruzzo (Dgr 265/2019), per effetto del quale “Il corretto funzionamento del Cup è reso possibile da un servizio di front-office per la raccolta delle richieste, prenotazione e/o riscossione e uno di back-office, che cura la gestione e programmazione delle agende e il supporto ai punti di prenotazione e di erogazione, attivando la figura di un “Cup specialist”. Compito prioritario di tale figura è la gestione delle criticità che si presentano agli sportelli e al call center, da affrontare con differenti modalità. Lo specialist interviene nel caso in cui non siano disponibili prestazioni richieste con le classi di priorità” e in generale nelle situazioni nelle quali gli operatori dello sportello non hanno la possibilità di dare una risposta efficace all’utente. Gli operatori del back office provvedono alla presa in carico della prenotazione con la priorità indicata ed utilizzando la procedura delle liste d’attesa informatizzate; ricontattano, prioritariamente i medici prescrittori, qualora sussistono errori e criticità riscontrate nella compilazione della ricetta rispetto al quesito clinico, ed altresì gli assistiti che non hanno trovato disponibilità, nel momento in cui la prestazione dovesse risultare disponibile sollevandoli dall’onere di rivolgersi di nuovo al Cup”. Il disposto normativo di cui al punto precedente delinea, in termini operativi, la creazione di pre-liste, cioè di liste ove collocare i cittadini cui le Asl non hanno garantito le prestazioni richieste nei termini di legge. Esso, infatti, prefigura la necessità di attivazione di pre-liste funzionali per la presa in carico del paziente e per il richiamo dello stesso al momento in cui la prestazione si renda disponibile (per aumento delle disponibilità o per avvenuta disdetta / spostamento da parte di altri utenti)".
Precisazioni e spiegazioni che, non hanno convinto. “Ho letto la replica dei direttori generali delle Asl - ha dichiarato D'Alfonso - al mio allarme sulla presenza di pre-liste di attesa. Detto che sembra scritta con Chat Gpt (un chatbot basato su intelligenza artificiale, ndr), sorgono spontanee alcune domande: il meccanismo delle pre-liste è conosciuto dall’Agenzia Sanitaria Regionale? Quando l’Asr ha comunicato al ministero della Salute i dati delle liste, ha inoltrato anche i dati delle pre-liste? Qual è la motivazione di questo escamotage? Non sarà mica che serve ad “agganciare” il cittadino per evitare che vada in altre strutture, magari fuori regione? Se i dati vengono nascosti, che organizzazione c’è a valle? Ma soprattutto: come è organizzata la capacità di risposta sulla domanda di diagnostica? In attesa di avere un chiarimento - magari scritto senza Chat Gpt - su questi punti, prendo atto del fatto che i direttori generali delle Asl non hanno negato l’esistenza delle pre-liste. Dunque da oggi gli abruzzesi ne sono a conoscenza e devono sapere - quando chiedono una prestazione sanitaria - se sono finiti nelle liste o nelle pre-liste. Un gioco delle tre carte...".
A spingere per avere delucidazioni, c'è pure il capogruppo di opposizione in Consiglio regionale, Luciano D’Amico, che ha annunciato che sarà presentata “una interpellanza al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità, al fine di fare luce sul reale stato delle liste d’attesa e sul rispetto delle normative vigenti per la prenotazione delle visite e degli esami presso i centri unici di prenotazione (Cup). Attualmente – ha dichiarato D’Amico -, nonostante gli annunci, i cittadini sono alle prese con liste d’attesa lunghissime e un sistema sanitario inefficiente, che sarà messo ancora più a rischio dai tagli e dai piani di rientro per colmare i buchi economici delle Asl. Riteniamo che l’argomento debba essere affrontato con dovizia di dati e carteggi all’interno del Consiglio regionale”. 02 lug. 2024
FILIPPO MARFISI
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