Ricordo del genocidio della popolazione Rom e Sinti a Lanciano (Ch). Tanti studenti e ospiti internazionali, per l'occasione: dal musicista e compositore spagnolo Paco Suarez al cattedratico bulgaro Hristo Kyuchukov, in città per la deposizione di una corona al monumento al Samudaripen, il primo in Italia dedicato alle popolazioni Rom e Sinti vittime del nazismo.
Manifestazione che ha aperto le celebrazioni del 74° anniversario della Rivolta lancianese contro i tedeschi, 5 e 6 ottobre 1943, che è valsa alla città la medaglia d’oro al Valor militare, che domenica avrà il clou con una cerimonia al monumento dei Martiri Lancianesi. L’odierna iniziativa è stata organizzata dal Comune di Lanciano, Unione delle Comunità Romanès in Italia(Ucri), associazione Them Romano, Anpi Lanciano; presenti il sindaco Mario Pupillo e altri ospiti rom, tra cui lo scrittore serbo Bajram Haliti, la stilista Concetta Sarachella, della comunità rom di Isernia, il giornalista e film maker olandese Orhan Galjus.
Personalità giunte a Lanciano anche in occasione della cerimonia di premiazione del 26esimo Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”, il più importante e longevo al mondo che riguarda la popolazione romanì (rom, sinti, kale, manouches e romanichals). Il Premio PHRALIPÉ 2019 (Solidarietà e Fratellanza) sarà conferito a don Marco Lai della Caritas di Cagliari. Alla cerimonia al monumento c’era inoltre Gennaro Spinelli, padre del musicista Alexian Santino Spinelli, che è stato internato a sei anni dai fascisti a Rapulla(Potenza).
“E fu una fortuna – dice il figlio Alexian(presidente Them Romano), perché se fosse stato deportato verso il Nord non sarebbe mai tornato. Nella seconda Guerra Mondiale oltre agli ebrei sono stati perseguitate le popolazione rom e sinti. Ne furono ammazzati oltre mezzo milione, persone totalmente dimenticate dalla storia”. Sull’opera scultorea è incisa, come a Berlino, la poesia "Aushwitz" di Alexian.
Per la presidente dell’Anpi Maria Saveria Borrelli “il legame tra il monumento Samudaripen, il genocidio dei rom, ai nostri eroi cittadini della Rivolta è sottile, importante e forte. Perché l’eredità della Rivolta è eredità di tutti gli eccidi e la lotta a qualsiasi persecuzione. Vogliamo ricordare quanto è importante il rispetto dei diritti umani e civili, anche del popolo rom e sinti, che erano cittadini italiani ed europei, e soprattutto esseri umani. La nostra Costituzione mette al primo posto il rispetto delle persone e delle diversità”.
Walter Berghella
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Foto Andrea Franco Colacioppo