Villa Santa Maria e la sanità fatta a pezzi... Schael incontra amministratori e cittadini, ma non dà risposte
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La sanità fatta a pezzi a Villa Santa Maria (Ch). Ed ecco l’incontro pubblico tra il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, e gli amministratori del medio-alto Sangro.

L'appuntamento è stato organizzato dal presidente dell’Unione montana dei sindaci del Sangro, Arturo Scopino, per cercare di comprendere le cause della “desertificazione”, in atto, dei servizi sanitari presenti nel poliambulatorio distrettuale di Villa, prima fiore all'occhiello, ora svuotato. L’incontro è stato svilito dei suoi contenuti dalla notizia, apparsa sui media, dell’imminente trasferimento di Schael da Chieti alla “Città della salute” di Torino anche se il manager, a domanda precisa, ha nicchiato.

Dopo il saluto di Scopino e l’intervento del sindaco di Chieti, Diego Ferrara, in qualità di presidente del Comitato ristretto dei Sindaci Asl, sono intervenuti alcuni primi cittadini, quasi tutti per denunciare fondamentalmente le carenze nelle situazioni di emergenza, la mancanza di ambulanze attrezzate per la rianimazione, le distanze e i tempi di percorrenza in caso di urgenza ed anche l'assenza di eliambulanze in servizi notturni. 

Schael, sempre sostenuto dalla presenza Fioravante Di Giovanni, del presidio di Casoli, ha avuto gioco facile dicendo che tutto ciò non è di sua competenza ma della Regione. A questo punto Scopino ha dato la parola al folto pubblico presente da cui sono giunte le denunce più dettagliate e precise. Si è detto che nel poliambulatorio di Villa funzionavano in origine ben 17 ambulatori specialistici a cadenza settimanale o bisettimanale e che ora praticamente sono stati pressoché tutti soppressi o sospesi. Denunciata la sospensione del servizio di Radiologia ormai da oltre un anno. E' stato chiesto perché sia stato defenestrato il laboratorio di Analisi cliniche, virtuoso esempio di collaborazione pubblico-privato che da anni offriva un servizio altamente professionale e senza tempi di attesa e senza l’impiego di medici pubblici che sembrano sempre più introvabili. E' stato chiesto come mai l’ambulatorio di fisioterapia funziona al 30% e senza l’uso di macchinari elettromedicali; se mai sarà sostituito il tecnico di Radiologia, recentemente pensionato, che ha sempre prestato servizio a tempo pieno (lunedì-sabato), o il coordinatore amministrativo anch’esso pensionato, o se sarà rimpiazzato il medico addetto alle vaccinazioni, al rinnovo patenti ed altro, prossimo alla pensione.

Insomma da molto tempo è ricominciato (con un salto all’indietro di 40 anni) l’andirivieni giornaliero di assistiti verso i centri maggiori per elemosinare anche le più elementari prestazioni sanitarie. E si badi bene, la maggior parte della popolazione residente nei comuni sangrini è ultrasettantenne e non sempre attrezzata per trasferte lunghe dai 50 ai 100 chilometri verso Lanciano, Ortona, Chieti o Vasto. Ma a queste domande precise, a quelle provenienti dalle vere “vittime” dello smembramento dei servizi in atto nel Sangro, Schael non ha mai dato una risposta esaustiva né convincente, anzi spesso non ne ha date proprio. Forse perché con la mente è già in Piemonte o forse perché non c’è spiegazione plausibile. Certo a Villa assicurano che la storia non finisce qui. 18 dic. 2024

VITO PAOLINI

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