Rocca San Giovanni. Sos per la pinetina bruciata. Consiglio comunale tra gli  alberi arsi
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Dopo il devastante rogo, ecco il Consiglio comunale riunito in via straordinaria all’interno della Pinetina di Vallevò a Rocca San Giovanni (Ch), polmone verde del tutto arso dalle fiamme lo scorso primo agosto, con drammatica distruzione ambientale.

Ieri assise civica sul posto, tra gli scheletri degli alberi inceneriti. "L’incendio ha messo allo scoperto il terreno rendendolo più vulnerabile all’azione erosiva di infiltrazione dell’acqua, una delle cause delle frane – premette Nicola Labrozzi, presidente dell’Ordine dei geologi, nonché sindaco di Frisa -. Questa situazione ha incentivato il rischio idrogeologico, in un’area già interessata da estesi fenomeni franosi. Far ricrescere le piante richiederà tempo, ma nell’immediato le istituzioni possono iniziare interventi per mitigare il pericolo".

Il sindaco Gianni Di Rito premette: "Consiglio straordinario voluto fortemente da maggioranza e minoranza perché teniamo a questo polmone della costa per la sua bellezza ambientale unica, distrutto dal maledetto rogo. Vogliamo sensibilizzare gli organi sovracomunali ad effettuare in fretta il ripristino, attraverso regole da rispettare, ma il problema che si pone in evidenza è il dissesto idrogeologico a cui va posto immediato riparo. Abbiamo già investito, unitamente all’Anas, due milioni di euro per la frana storica di Vallevò sulla statale 16, ma è fondamentale intervenire anche alla pinetina".

Il geologo Francesco Maria Stoppa, docente all’università di Chieti, dice: "Questo è un litorale a... tsunami nella sua programmazione e utilizzo. Problemi poi acuiti dal cambio climatico. L’incendio – aggiunge – è occasione di rigenerazione del territorio.  Meno lavori si fanno meglio è, specie se si entra con i mezzi. Il ripristino lo fa la natura. Fidarsi della natura, perché matrigna non è. Sulle complesse frane rototraslazionali si può intervenire in modo occasionale su opere che contengono il crollo della parte alta della falesia, che emerge: non si può fermare il movimento profondo. Eliminando acqua dal corpo di frana riduce il rischio di piccole frane da distacco, ma è da capire se la frana è attiva o in lento movimento. E’ comunque una emergenza sul patrimonio storico che va conservato, ed è da vedere anche qual è il contributo dell’uomo sul disastro che osserviamo, non diamo colpa alla natura".

La pinetina è stata ripulita tre volte dai volontari del paese e dai volontari del movimento Nuovo Senso Civico che poi ha raccolto 11mila euro di fondi tramite crowdfunding. "Soldi che servono per iniziare la rinascita e per sensibilizzare verso l'area – dice Orlando Volpe, portavoce di Nsc -. Un rischio evidente è che il disastro possa passare inosservato.  La Regione deve intervenire". Impegno assunto dal consigliere regionale Fabrizio Montepara. Di Rito cita pure l’impegno assunto dal presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, assente perché stava poco bene.

Iniziativa chiusa dalla polemica innescata dalla lista "Rocca del domani", col candidato sindaco Fabio Caravaggio, che in una nota sul consiglio straordinario dice: "E' una strumentalizzazione  della dolorosa vicenda dell’incendio boschivo della Pinetina di Vallevò a meri fini di propaganda elettorale e, con ogni probabilità, viola le disposizioni di legge in materia elettorale. I consigli comunali durano in carica sino all’elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare atti urgenti ed improrogabili. Alla luce cronologica degli eventi – aggiunge -  si può considerare urgente ed improrogabile una discussione su problematiche derivanti da un incendio avvenuto 50 giorni fa?"  21 set. 2021

Walter Berghella

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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