Caos giornaliero di macchine davanti alle scuole di Lanciano (Ch), con costante pericolo per gli studenti. Per ciò il comitato Piedibus chiede al Comune l’immediata creazione di zone di sicurezza, come accaduto in altre città.
"Non è più rinviabile l’istituzione delle zone di rispetto davanti agli istituti, per salvaguardare bambini e ragazzi – dice Franco Mastrangelo, coordinatore di Lavenum, l’associazione per una nuova mobilità -. Quasi quotidianamente assistiamo a scene poco edificanti con pericolosi ingorghi automobilistici che mettono a rischio salute e incolumità fisica degli studenti che entrano o escono dopo le lezioni. Un auspicabile monitoraggio della qualità dell’aria in quegli orari rivelerebbe dati allarmanti – aggiunge Mastrangelo – . Ricordiamo che un biomonitoraggio della qualità dell’aria svolto nel 2010 dall’istituto Mario Negri Sud per conto della provincia di Chieti certificò dati negativi per Lanciano, risultata la peggiore dell’intera provincia, e guarda caso i punti di rilevamento erano in prossimità di arterie a intenso traffico. Abbiamo anche ribadito la nostra intenzione di collaborare come volontari alla piena riuscita dell’operazione, come facciamo per il corretto svolgimento del servizio Piedibus che anche quest’anno è ripreso in pieno, nonostante le difficoltà del periodo, e già svolge un’efficace funzione per ridurre inquinamento e pericoli nello spostamento degli adolescenti verso i luoghi di studio".
"Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, nell'agosto dello scorso anno, la dichiarazione di emergenza climatica, così come l’attuale giunta si è sempre detta a favore della tutela della salute generale, del rispetto dell’ambiente e della valorizzazione del bene comune per il quale ha messo in vigore il relativo regolamento. E’ ora che dalle dichiarazioni si passi ai fatti e un intervento del genere, che garantisce la salvaguardia dei più giovani, è un ottimo banco di prova. Da parte nostra continueremo a sollecitare l’amministrazione comunale con sempre maggiore vigore affinché adotti queste misure".
Walter Berghella
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