Se l'ospedale di Lanciano (Ch) versa in condizioni disastrose, come evidenziano le denunce di questi giorni da parte di Pd e 5Stelle, non se la passa meglio quello di Atessa (Ch).
E il sindaco Giulio Borrelli, dopo aver atteso novità concrete, passa all'attacco. "A un anno dal cambio di maggioranza alla Regione, - dice - la riorganizzazione ospedaliera in Abruzzo langue. Dopo tutte le promesse elettorali, è ferma e annaspa nell'incertezza. L'incapacità, finora, di sciogliere i nodi posti dal tavolo romano di monitoraggio sui superospedali (i cosiddetti Dea di secondo livello) e i preannunciati tagli per assestare il bilancio si ripercuotono negativamente su tutta la programmazione".
"Per quanto riguarda Atessa, - prosegue - la sospensione dell'attività di chirurgia ambulatoriale, in contrasto con gli atti della Asl tuttora vigenti, appesantisce le liste di attesa e ostacola il cammino verso la "Day surgery", prevista per il San Camillo de Lellis. L'esperienza del passato di sacrificare Atessa, di vampirizzarla e di smantellare intere parti del presidio a beneficio di altri ospedali più grandi è fallita, perché non ha migliorato il funzionamento di quelle strutture e ha peggiorato le condizioni assistenziali di tutta l'area del Sangro-Aventino".
"Il manager della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, - prosegue il primo cittadino - adesso assicura che i 15 milioni di tagli annunciati non influiranno sulle prestazioni ai cittadini. Giudicheremo dai fatti. Aspettiamo di vedere, ad esempio, se l'assunzione di nuovi anestesisti sarà sufficiente a colmare tutte le lacune esistenti, considerato che ci sono molte domande di giovani medici pronti a ricoprire quei posti. Soffrono gli ospedali di primo livello, come Lanciano e Vasto; se la passa peggio Atessa, che era stata avviata sul percorso di nosocomio di area disagiata e non riesce neppure a tenere aperta, con continuità, la chirurgia ambulatoriale. Il San Camillo del Lellis è ancora in attesa che venga sostituita la fatiscente insegna luminosa all'ingresso dell'edificio, che indica che qui c'è un presidio ospedaliero".
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