Sono 38 i milioni che dal Governo arriveranno in Abruzzo per il riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid. Il Piano è stato predisposto dalla Regione ed è stato inviato oggi al ministero.
Esso prevede 7 ospedali Dea di I livello; 6 ospedali sede di Pronto soccorso (Sulmona, Popoli, Atri, Giulianova e Sant'Omero e stabilimento di Ortona); tre presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate (Castel di Sangro, Penne e Atessa). E poi interventi nei Pronto soccorso per differenziare i percorsi per malati da coronavirus e non; adeguamento delle apparecchiature e dei mezzi di soccorso, quali le ambulanze. Questo dice il documento.
Ma che futuro per l'ospedale "San Camillo de Lellis" di Atessa? Qui, in un baleno, nei mesi scorsi, sono stati tolti reparti e servizi per far posto ad un presidio Covid per paucisintomatici. Ora il Piano di riorganizzazione spiega che...
"In linea con la circolare ministeriale del 29 maggio, che raccomanda la necessità di un utilizzo di una parte di posti letto per un adeguato percorso riabilitativo per i pazienti post Covid, e in considerazione che l'adeguamento allo standard nazionale dello 0,5 per mille per i posti letto di riabilitazione evidenzia la possibilità per la regione di un potenziamento dell'area assistenziale riabilitativa, la programmazione regionale individua una specifica strategia organizzativa e gestionale mettendo a disposizione nel Presidio ospedaliero di Atessa una dotazione di 42posti letto di riabilitazione cardio-polmonare per pazienti Covid guariti ma necessitanti di assistenza riabilitativa, a servizio della rete regionale. Tale presidio, in possesso degli standard per l'area medica e chirurgica per ospedale di area disagiata con Pronto soccorso, risulta fornito delle necessarie professionalità a garanzia della multiprofessionalità e collegialità per l'assistenza a pazienti all'esito di trattamento infettivologico".
"Finora solo chiacchiere per Atessa... - attacca il pentastellato Francesco Taglieri, vice presidente della Commissione regionale Sanità -. Saranno spesi appena 106mila euro per l'adeguamento del Pronto soccorso. Esso avrà 42 posti letto e sarà punto di riferimento regionale per i pazienti Covid che hanno superato la fase acuta ma hanno ancora necessità di terapie. Una pezza a colori peggio del buco... Di fatto, diventa un Pta Covid riabilitativo. Con problemi di personale, che non c'è... Non ci sarà la Terapia intensiva, né la Sub-intensiva. Non ci sarà l'investimento da 5 milioni ventilato in Consiglio comunale dal consigliere Pellegrini...Come si evice, almeno al momento, i servizi rimossi non saranno restituiti e, per ciò, ad essere sconfitti, prima di tutto, saranno i cittadini".
"Purtroppo, dell'ospedale di Atessa, spogliato in sole 48 ore di servizi essenziali per il territorio- dichiara Emilio Falcone, consigliere comunale 5Stelle - rimarrà solo una struttura secondaria per i pazienti Covid in via di guarigione. E' una situazione paradossale, favorita dell'eccesso di zelo di amministratori locali che, impulsivamente, all'inizio dell'emergenza, hanno proposto, insieme a 46 sindaci, di trasformare il "San Camillo de Lellis" in Covid hospital. Il tutto senza coinvolgere le altre forze politiche e senza una debita preventiva valutazione. Ho appreso anche che la Giunta del presidnete Marco Marsilio ha bocciato il progetto supportato da alcune forze politche locali vicine all'assessore Campitelli.Il nostro ospedale - prosegue - ha storicamente fornito servizi sanitari ad un ampio comprensorio. Il progetto di riassetto prospettato dalla Regione, se non dovesse portare quantomeno al ripristino servizi essenziali per la popolazione, dimostrerebbe, ancora una volta, la mancanza di rispetto nei confronti delle vere esigenze del territorio da parte di una politica cieca".
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