Ospedale Atessa. 'No a sospensione servizi per ferie. Avanti con presidio di area disagiata'

"Continuare a portare avanti l'istanza", avviata dalla fine del 2017, "di riconoscimento di ospedale di area disagiata e ripristare, con immediatezza, l'operatività degli ambulatori di Chirurgia ed Ortopedia e l'attività di Chirurgia ambulatoriale, ben avviata e punto di riferimento del territorio. Garantire tutti i servizi che invece sono stati sospesi per le ferie, perché l'estate non può tramutarsi in disagi per i cittadini". 

E' quanto sollecita, con una nota, alla Regione e alla Asl Lanciano Vasto Chieti, il Comitato spontaneo di cittadini nato in difesa dell’ospedale "San Camillo de Lellis" di Atessa (Ch). E lo stesso fa il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli,  che chiede "che le strutture che già ci sono (Pronto soccorso, Medicina, Chirurgia ambulatoriale, Fisioriabiltazione, Radiologia, etc.) vengano fatte funzionare pienamente in tutte le stagioni dell'anno. Ci interessa anche il decoro dell'ospedale, - tuona - a cui va prestata maggiore attenzione, a cominciare dalla scritta all'ingresso, sbiadita e cadente, che va subito restaurata".

"Prendiamo atto - scrive il Comitato -  che il presidio di Atessa", come ripetutamente  chiesto all'attuale vertice della Regione Abruzzo, nel Piano di riordino degli ospedali presentato al Tavolo di monitoraggio nazionale per "valutazione e approvazione", "viene riproposto come ospedale di area disagiata". "Di questo siamo ben soddisfatti", viene detto. Anche se a Roma il Piano al momento è stato "congelato" e "ci sarà, quindi,  uno slittamento dei tempi per apporre il timbro finale all’iter che porterà al riconoscimento del nostro presidio ospedaliero".

Naturalmente, assicura il Comitato, non "smobiliteremo e vigileremo fino a quando la conclusione dell’iter risulterà positiva".

Borrelli, invece, attacca "leghisti e esponenti del centrodestra, raccolti in LiberAtessa, che hanno avuto un atteggiamento ambiguo e rinunciatario sull'ospedale",  ma che "sono presi da ansia di prestazione nel momento in cui si dimostra che il percorso seguito dalla nostra amministrazione, riguardo al riconocimento di presidio di area disagiata, era giusto e non è reversibile. Meno comprensibile, - prosegue il primo cittadino - e francamente inaccettabile, è l'affannoso tentativo di sminuire il lavoro svolto finora, gonfiare il proprio ruolo, e mistificare la realtà".

Il "San Camillo de Lellis" - rammenta Borrelli - era stato riconvertito, dopo anni di progressivo smantellamento, in Pta (Presidio territoriale di assistenza), in una struttura, cioè, per l'assistenza di anziani malati cronici. La precedente giunta regionale di centrosinistra, al termine di un duro confronto con l'attuale amministrazione comunale, sostenuta da tutti i sindaci del territorio, ha cambiato la sua precedente programmazione. Che cosa ha fatto? Ha sospeso la riconversione in Pta e ha inserito il San Camillo nella nuova rete ospedaliera come presidio di area disagiata. Lo ha fatto con una serie di delibere (novembre 2017, gennaio e ottobre 2018) corredate da una ricca e inoppugnabile documentazione, che non si può ignorare".

"L'attuale Giunta regionale di centrodestra, e gliene diamo atto, ha ricalcato - per quanto riguarda Atessa- la precedente riorganizzazione delle rete ospedaliera. Se l'iter sarà positivamente concluso con l'Unità operativa anche di "Day surgery", e quando avrà il timbro finale del Tavolo romano di monitoraggio, ringrazieremo tutti coloro che vanno ringraziati".

 "Noi - conclude - siamo interessati al bene comune, chiunque sia al governo regionale o nazionale, e restiamo fedeli alla nostra impostazione, che sta producendo risultati e si sintetizza con poche parole: "Sinistra, destra: l'ospedale resta"".

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