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"Continuiamo la lotta per la salvaguardia dei tribunali  minori d’Abruzzo. Chiediamo di rivedere la riforma della geografia giudiziaria e già nella legge di bilancio sarà possibile inserire la norma con la relativa copertura, senza attendere il mille proroghe. Per questo chiediamo ai parlamentari abruzzesi di adoperarsi e lavorare all’interno dei propri partiti per evitare la chiusura dei presidi di giustizia di Avezzano, Sulmona, nell'Aquilano, Vasto e Lanciano nel Chietino. Speriamo di poter risolvere la vicenda positivamente".

Lo afferma il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, che questa mattina ad Avezzano, nella sala Montessori, ha partecipato ad un incontro del Coordinamento contro la soppressione dei tribunali, a cui hanno preso parte anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri in collegamento, i parlamentari, i sindaci delle quattro città interessate - Filippo Paolini per Lanciano; Francesco Menna per Vasto; Gianfranco Di Piero per Sulmona e Domenico Di Berardino vicesindaco facente funzioni per Avezzano - e i rappresentati dei rispettivi Consigli dell’Ordine degli avvocati.

"Il taglio, ci dicono  – evidenzia Marsilio, che dopo il summit ha chiesto un incontro al ministro della Giustizia, Marta Cartabia - , avviene secondo una logica di carattere economico perché  bisogna attuare una politica di risparmio sui costi della giustizia. Per questo abbiamo voluto sollevare dalla discussione questo elemento facendoci carico delle spese. Se non è una ragione economica, però, ci facciano capire quale essa sia. Questi tribunali dimostrano di essere tra i più efficienti d’Italia. Qui non si accumulano troppe cause, si smaltiscono con celerità e si riesce a dare risposta ai cittadini in tempo ragionevole. Se dovesse ancora trattarsi di una questione economica abbiamo già assicurato che siamo pronti a farcene carico. La soluzione ora però va cercata dentro le commissioni in Parlamento con l’approvazione degli emendamenti predisposti. Al momento abbiamo due possibilità: la legge di bilancio e il milleproroghe".

"Tra l’altro, - aggiunge - i tribunali di Chieti e L’Aquila non sembrano pronti al trasferimento di archivi, di uffici e di personale. A L’Aquila sono ancora in atto interventi legati alla ricostruzione e Chieti non presenta spazi sufficienti per accogliere questo stravolgimento e ulteriore carico di lavoro. Occorre ragionare, dunque, anche su questi aspetti per garantire una soluzione nell’immediato, rivedere e ripensare questo percorso, ragionando su una nuova geografia giudiziaria affinchè i quattro tribunali minori restino sul territorio". 22 nov. 2021

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