Giù le mani dall’Agenzia per la promozione culturale (Apc)! E' di questo tenore la difesa dell’assessore alla Cultura del Comune di Lanciano (Ch), Marusca Miscia, verso la biblioteca regionale di via dei Frentani.
Riepiloghiamo. Leo Marongiu, presidente del Consiglio comunale in città, ieri ha paventato l'ipotesi di chiusura dell'Apc dichiarando che la stessa struttura "attualmente conta 6 dipendenti, è il punto di riferimento di 47 comuni del comprensorio Frentano, gestisce un patrimonio librario di inestimabile valore in una sede di pregio di proprietà della Regione, con oltre 100 utenti che giornalmente frequentano un baluardo di resilienza al decadimento culturale cui si assiste spesso... Risulta dunque non solo incomprensibile – ha continuato Marongiu - ma anche inaccettabile perseguire la strada di un accorpamento con Vasto, ma anzi bisognerebbe costruire un piano di sviluppo per l’Apc e prevedere nuovo personale visto che la gran parte dell’attuale, a breve, andrà in pensione”.
Pronta la replica degli assessori regionali Mauro Febbo (Attività produttive) e Nicola Campitelli (Urbanistica e territorio): "Non vi è nessuna chiusura degli uffici ma solo una rideterminazione dei responsabili di ufficio delle Agenzie per la promozione culturale di Lanciano e Sulmona che resteranno operative ed aperte come sempre". Poi la stilettata politica: “Paradossale e assurdo ricevere critiche e denunce proprio da coloro che in questi anni hanno lasciato la Regione Abruzzo senza un assessore alla Cultura, senza fondi e quindi priva di una programmazione certa. Sulmona come Lanciano non verranno assolutamente depotenziate e le unità lavorative rimarranno le stesse. Anzi, questo Governo regionale – hanno dichiarato Febbo e Campitelli – ha approvato una riorganizzazione seria e concreta della macchina regionale corrispondente alle coperture finanziarie disponibili per colmare le inadempienze causate proprio dalla Giunta D’Alfonso che, peraltro, ha proceduto ad un insensato e dannoso pre-pensionamento di centinaia di dipendenti a cui si aggiungono quelli di quota 100 (sic !!!)".
E Miscia? Precisa che "gli assessori regionali Febbo e Campitelli in pratica confermano ciò che è stato denunciato da Marianna Scoccia (consigliere regionale di maggioranza – sic!), in primis: ossia che la riorganizzazione degli Apc in Abruzzo riguarderà gli uffici di Lanciano e Sulmona. La responsabilità di ufficio nello sviluppo del lavoro della Apc di Lanciano è centrale e non può essere né congelata, né soppressa a prescindere dal pensionamento che riguarderà l'attuale responsabile”.
"La riorganizzazione - continua - può e deve riguardare le sedi centrali e non quelle periferiche come quella di Lanciano, che è punto di riferimento di un intero comprensorio, quello Frentano, e centro di una mediateca di pregio e assoluto valore. La responsabilità di ufficio va confermata ed andrà coperta nuovamente, senza escamotage irricevibili: nessun accorpamento di responsabilità dunque di Lanciano con Vasto".
Saranno i fatti a confermare le ipotesi e o a smentire le dichiarazioni di Marongiu e le contro-dichiarazioni di Febbo&Campitelli. Anche se generalmente il termine "riorganizzazione" è sinonimo di "tagli"...
Alessandro Di Matteo
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