Torna agli antichi fasti la Fonte di Venere a Fossacesia (Ch). Il Comune, con l'approvazione di un progetto per il quale ha ottenuto un finanziamento di 500 mila euro, ha avviato i lavori di restauro e consolidamento sul belvedere.
Gli interventi, svolti sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio della Regione, non sono esclusivamente finalizzati ad impedire il dissesto idrogeologico, perché la decisione di destinare una parte della somma al restauro dell'antica fontana è di valore culturale, come evidenzia il sindaco Enrico Di Giuseppantonio: "Riportarla al suo splendore sarà senza dubbio un importante richiamo turistico per i tanti visitatori che raggiungono l’abbazia di San Giovanni in Venere".
La fonte è localizzata poco dopo l'orticello dei monaci, sotto il muraglione lungo la strada che dall'abbazia porta alla Marina. Fu ristrutturata nel XVIII secolo, è di proprietà dello Stato e d’origine romana. Costituita da due vasche in pietra attualmente piene di acqua proveniente da una vicina sorgente naturale ancora attiva, presenta al suo interno una volta a botte, dove si possono notare due fori circolari dai quali un tempo si calavano i secchi legati a funi per l’acqua (usata sin da subito dai Benedettini per procurarsi l'acqua per l'orto). Storicamente è di vitale importanza, in quanto la presenza di una Fonte dedicata a Venere costituisce una delle testimonianze dell'esistenza dell'antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice, posizione su cui successivamente edificarono l'abbazia di San Giovanni in Venere.
Il culto di Venere era fondamentale per i frentani: divinità portatrice di cura, fertilità e conservazione della famiglia. Infatti secondo tradizioni pagane sussistenti fino alla metà del Novecento, le donne che desideravano concepire un figlio si recavano ad attingere l'acqua sgorgante dalla stessa.
Per garantire l'autenticità di un monumento di tale importanza Di Giuseppantonio ha spiegato che "il muro di cinta della fonte verrà ripristinato esattamente con gli elementi lapidei originali i quali sono stati censiti e conservati per il corretto riposizionamento".
Il salvataggio della Fonte di Venere è stato agevolato da Ettore Frutti, presidente dell'associazione culturale "Terra Nostra", che nel 2018 ha inviato una lettera alla Soprintendenza in cui è stato chiesto un intervento urgente al fine di mettere in sicurezza e ristrutturare l'antica fonte.
Maria Isabel Aganippe
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