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"Ridateci la nostra acqua" o "Acqua bene comune, non distribuita in modo equo agli utenti".

Scaturisce in un sit-in l'emergenza idrica in atto nel Chietino e che ha portato migliaia di cittadini all'esasperazione, dopo essere rimasti per giorni a secco.

Protesta, a Lanciano (Ch), davanti alla sede centrale della Sasi, società che gestisce il servizio, dopo il prologo alla sede distaccata di Ortona. Vi hanno preso parte cittadini, amministratori, le associazioni Acqua Nostra e Sa’-Fa’, promotori, Fonti Amare di Tornareccio, Forum H2O. 

Lamentele per i disservizi e per l'acqua che manca, per le ingrastrutture, quali serbatoi, carenti; per i mancati investimenti da decenni sulle tubature, che perdono il 67 per cento della risorsa idrica. Protesta pensando a domani, quando in 11 Comuni l'acqua mancherà per l'ennesima riparazione (LEGGI QUI).

Intanto c’è chi chiede il commissariamento Sasi e prova a fare la class action, già contattati dei legali. Patrizio D’ Ercole, presidente di Acqua Nostra, attacca: “La situazione è abbastanza grave. Forse non manca solo l’acqua ma c’è un sistema fuori servizio. La regolazione sui serbatoi comunali non avviene più e di acqua c’è né più del 2007 quando fu chiesto e concesso lo stato di calamità. Ora c’è di più, ma qualcosa non va. C’è inefficienza e la proposta provocatoria è fare comitato di amministratori e associazioni con tecnici, anche di Sasi, e vedere quanto acqua c’è a Casoli. Non abbiamo potere ma la politica ci ha lasciato una supplenza su quello che avrebbero dovuto fare. E c’è colpa dei sindaci che avrebbero dovuto fare il controllo analogo. La Sasi ha anche avuto in eredità dai comuni reti che perdono acqua”.

Per Renato Di Nicola, portavoce Forum H2O Abruzzo: “La protesta è dimostrazione di democrazia: quando i cittadini vedono che le istituzioni non esprimono quello che vogliono fare si riprendono in mano la possibilità di parlare. Ora si farà la piattaforma e si vedrà cosa risponde chi di dovere. Ci sono problemi vetusti e devono farci vedere un piano di ristrutturazione delle reti”. 

Per Diva Totaro, portavoce di Fonti Amare: “La situazione è drammatica. A Tornareccio l’acqua non arriva tutti giorni, se va bene due ore al giorno e in altre zone 5 giorni senza. Necessario rifare le reti e le istituzioni devono intervenire”. 

Marcello Rovetto riflette: "Chiedere oggi conto alla dirigenza Sasi è ovviamente scontato.
Sarebbe invece necessario chiedere conto ai 92 sindaci che siedono in Assemblea e che in questi anni avrebbero dovuto rappresentare le rispettive comunità difendendone gli interessi".

Il presidente Sasi Gianfranco Basterebbe ripete: "Ci muoviamo ma senza neve alla sorgente del Verde mancano 300 litri al secondo. Quanto alla commissione mista dipende da chi lo propone; se amministratori che sono soci ben venga, ma non chi si alza la mattina e decide di screditare la Sasi e manifesta".  02 set. 2024

WALTER BERGHELLA 

@RIPRODUZIONE VIETATA

Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO. VIDEO MASSIMILIANO BRUTTI

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