Quando si inizia a lavorare come dipendente una delle prime scelte che si dovrebbero fare riguarda il TFR.
Di cosa si tratta e dove conviene destinarlo? Si ha la possibilità di lasciarlo in azienda o di versarlo su un fondo pensione ed è utile capire quando è meglio optare per la prima o la seconda ipotesi.
Per approfondire l'argomento partiamo dalla guida di Affari Miei su dove destinare TFR. Lasciare la parola agli esperti è sempre molto utile, poiché i loro consigli possono aiutare a compiere una scelta consapevole.
Ogni decisione ha i suoi pro e i suoi contro, ma è importante partire dalle basi.
La prima cosa da sapere è che si hanno sei mesi di tempo per decidere la destinazione del TFR. Quindi, dalla firma del contratto si avranno a disposizione sei mesi per decidere se devolverlo su un fondo pensione o lasciarlo in azienda.
Cominciamo dalle basi. Dal 1° Gennaio 2007 ogni dipendente privato, una volta assunto, ha sei mesi di tempo per scegliere di lasciare il TFR in azienda oppure se devolverlo al fondo pensione.
Se non vi è alcuna scelta, decorsi i sei mesi, varrà la regola del silenzio assenso, che permetterà al datore di lavoro di trasferire il TFR del lavoratore in un fondo di previdenza complementare, così come previsto dalla normativa.
In questo caso, per comprendere a fondo la questione è necessario fare una distinzione tra aziende e numero di dipendenti.
Se si tratta di un'azienda con meno di 50 dipendenti il TFR viene gestito dal datore di lavoro per poi essere dato al lavoratore al momento di dimissioni, licenziamento o pensionamento. Durante gli anni di servizio, tuttavia, il dipendente avrà la facoltà di chiedere l'anticipo di una percentuale del TFR per sostenere alcune spese dimostrabili. Si parla di una somma fino a 1/3 del totale.
Se si tratta, invece, di una azienda con più di 50 dipendenti il datore di lavoro ha l'obbligo di investire il TFR in un fondo di investimento comune.
Nel caso in cui il lavoratore scelga di optare in autonomia per un fondo di previdenza complementare si deve ricordare che tale scelta è irrevocabile, anche se porta con sé delle agevolazioni fiscali.
Non esiste una scelta perfetta per tutti, perché ciascun caso è diverso dagli altri. Prima di prendere una decisione, quindi, il consiglio è quello di informarsi e porsi delle domande e, con l'aiuto degli esperti, trovare delle risposte adeguate. 29 giu. '21
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