Spiagge libere... Come saranno in questa estate di coronavirus? Delle scorse ore le linee guida dell'Istituto superiore di sanità e dell'Inail, sulla gestione degli arenili.
Per quanto riguarda le spiagge libere, il documento chiede che sia svolta un'intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione, attraverso cartelli, scritti in più lingue, e affissi nei punti di accesso, contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro e il divieto di assembramento.
Parla, inoltre, di turnazioni orarie per individuare il massimo di capienza della spiaggia, con la possibilità di prenotare gli spazi, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line. Potrà essere valutata la possibilità di prenotare contestualmente anche il parcheggio, prevedendo tariffe agevolate.
Dovranno essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come i servizi igienici, se presenti. Il documento suggerisce di affidare la gestione di tali spiagge a enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando anche il coinvolgimento di associazioni di volontariato. Inoltre ci deve essere la presenza di appositi dispenser con soluzione idroalcolica.
Ma dove trovare le risorse necessarie? In Abruzzo da più parti, e prima di tutto dall'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, è stata avanzata l'idea di affidare la loro gestione ai titolari degli stabilimenti balneari e a pagare sarebbe la Regione.
Mi sembra una proposta irrealizzabile - commenta Walter Paolucci, titolare delle stabilimento "Galetta" di Fossacesia (Ch) - . Non possiamo assumerci anche la responsabilità di controllare le spiagge libere. In più chi frequanta la spiaggia libera non è abituato alle regole di uno stabilimento e non è disposto a pagare". Più possibilista, ma al contempo scettico, si mostra Rossano Campagna, del lido "Sirenella" a Fossacesia - Si potrebbe gestire qualche decina di metri di spiaggia libera, ma servirebbe l’aiuto del Comune per organizzarla, e regolamentare gli accessi.La questione è un vero e proprio rompicapo, molto diverso dalla gestione del servizio di salvataggio che ogni anno mettiamo gratuitamente a disposizione, attraverso i nostri bagnini".
Marco Della Penna, direttore dell’Hotel levante e dell’omonimo lido, crede che la soluzione stia nella semplicità dei processi. "Sono del tutto comprensibili le difficoltà denunciate, a livello economico, dai Comuni, circa la gestione delle spiagge libere nel rispetto dei protocolli sanitari per il contenimento del Covid-19. Ma va altrettanto riconosciuta, la complessità, nell’organizzazione e conduzione di tali spiagge, oltre che l’ulteriore carico di responsabilità a cui i gestori degli stabilimenti andrebbero incontro. Sarebbe invece opportuno, - continua l'imprenditore - prendere in considerazione soluzioni più semplici e praticabili, per amministrare le spiagge libere, lasciandole, tutte liberamente fruibili prescrivendo una distanza di due metri tra i teli stesi sul bagnasciuga e di quattro metri tra gli ombrelloni, raccomandando di evitare assembramenti, il tutto con apposita segnaletica. Bisogna avere fiducia dei cittadini, e del loro senso civico, perché siamo tutti consapevoli del fatto che si ha a che fare con la salute propria e degli altri. Fermo restando, che i controlli per il rispetto delle regole sono ovviamente affidati alle forze dell’ordine, alla Capitaneria di porto, e in particolare alla polizia municipale dei vari centri costieri".
"Personalmente - dichiara Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia e rappresentante dell'Anci Abruzzo -, nell'ultima riunione, dell'altro ieri, tenuta sulla questione in Regione, ho proposto la collaborazione dei balneatori... Ma se non è possibile si mandi l'Esercito sui litorali, il personale delle Capitanerie o vigili... Ma bisognerebbe, per quest'ultima categoria, fare un bando stagionale che riguardi tutto l'Abruzzo". O steward, come nella celeberrima serie televisiva americana "Baywatch" e come già stabilito in altre regioni, quali Emilia Romagna, Liguria e in Toscana.