Coronavirus. Lanciano. Dallo struscio alla movida... 'Ho fatto la seconda guerra, mo' ho paura del covid?'
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Tante le raccomandazioni fatte... "Non create assembramenti", “Mettete le mascherine”... ma ecco Lanciano nel primo week end della "fase 2". Sono le 19, la classica ora del cosiddetto "struscio". Tanta gente in centro, non solo giovani e giovanissimi, ci sono famiglie intere che hanno scelto di riversarsi per strada.

E poi gli anziani, a passeggio, o seduti lungo le panchine di Corso Trento e Trieste. Raramente sono soli, molto più spesso in due o tre. La mascherina è indossata quasi da tutti in modo corretto, quasi.... Chiediamo se siano a conoscenza dell'eventuale pericolo che corrono. "Giuvino', ho fatto la seconda guerra mondiale e mo' mi devo spaventare per il covid!”, risponde un arzillo signore...  "Lei ha ragione... allora però i nemici li potevate vedere, adesso no...", "Eh! e quando suona l'ora, ce ne andiamo", chiude lapidario.

I tavolini dei bar sono occupati per l'aperitivo che precede la cena. "Le regole sono molto cambiate - spiega un barista -. Devo sanificare il tavolino ogni volta che clienti diversi si siedono. Per le consumazioni al banco vale lo stesso principio. Gli stuzzichini che accompagnano l'aperitivo devono essere portati singolarmente; spariti i vassoi  a cui attingere tutti insieme. Ho dovuto anche mandare via clienti, perché lo spazio spazio a disposizione è poco e non potevo farli attendere in piedi". Ha l'aria molto rammaricata. "Ho scelto di chiudere alle 21 per evitare la possibilità di incorrere in eventuali sanzioni a causa di comportamenti scorretti. I vigili passano e filmano e poi? Già gli introiti sono diminuiti e i costi aumentati, eventuali multe rischierebbero di farci abbassare le serrande definitivamente". Un problema, questo, molto sentito da parte dei gestori dei locali. Una birreria ha scelto di chiudere alle 22.30 perché, tuona l'esercente, "la gente non ragiona più dopo la seconda birra. Ho provato ad inizio settimana a fare il solito orario, ma era pressoché impossibile far rispettare le prescrizioni".

Intanto si è fatta ora di... movida. Adesso le strade del cuore della città sono prese d'assalto per la maggioranza da ragazzi e i controlli delle forze dell'ordine sono più serrati; i lampeggianti si scorgono spesso e pattuglie dei carabinieri e della municipale passano e sostano lungo le vie. All'interno dei locali, si può accedere solo se dotati di mascherina e le regole sul distanziamento vengono fatte rigorosamente rispettare, ma all'esterno non è così, non può essere così, i gestori non sono gendarmi. Capannelli di giovani ager sostano in strada, scherzano, ridono, fanno semplicemente socializzazione. Tanti sono quelli tornati dalle università, Milano, Bologna, Roma sono le sedi più gettonate... Emerge, dai discorsi, la loro preoccupazione per la situazione. Il loro pensiero già vola a settembre e alla possibilità di non poter tornare ad occupare quelle aule che hanno dovuto abbandonare a causa del coronavirus. Nessuno vole tornare a restare chiuso in casa e neanche a voler trascorrere mesi interi, la propria estate, davanti alla luce azzurrognola di un telefonino per contattare con fidanzato o amici.

E' notte fonda, quando un cameriere espone il cartello che bisogna telefonare e prenotare se si vuole occupare un tavolino, mentre un commerciante esce dal proprio locale per invitare i ragazzi che sostano lì davanti ad indossare dispositivi di sicurezza e a limitare gli schiamazzi. Sulla cosiddetta... presentosa, lungo il corso principale, resta qualche mascherina buttata, mentre le forze dell'ordine continuano a far apolino qui e lì.

Uranio Ucci

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