Coronavirus. Chiuse le chiese di sant’Egidio a Lanciano e di Villa Caldari a Ortona. Gli altri provvedimenti della Diocesi

Chiuse, fino al prossimo 22 marzo, le chiese di San Zeffirino in località Villa Caldari di Ortona (Ch) e di Sant’Egidio a Lanciano (Ch).

La decisione è stata presa da monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona. Il quale, per salvaguardare la salute dei  più fragili, ossia anziani e bambini, ha emesso due decreti. Il provvedimento è stato preso in relazione a due casi di Coronavirus registrati e riguardanti il 32enne di Lanciano ricoverato, che avrebbe partecipato ad una funzione religiosa, e  Massimo M., 58enne di Villa Caldari di Ortona, deceduto il 5 marzo. 

E con l’occasione, in altro decreto, Cipollone dispone fino al 15 marzo la dispensa dal precetto della messa domenicale (festivo) per coloro che corrono o possono arrecare rischi. Le ulteriori misure prevedono in particolare che sono sospese fino al 15 marzo prossimo tutte le attività pastorali per adulti, ragazzi e bambini. Fino allo stesso periodo sono sospesi i cortei funebri, le processioni, le conferenze e i concerti ove non sia assicurata la distanza di almeno 1 metro fra i partecipanti.

Ribadite le già assunte disposizioni come niente acqua nelle acquasantiere e niente scambio della pace nella celebrazione della messa, l’arcivescovo ha sospeso anche la distribuzione dell’Eucarestia a casa, ad eccezione per le necessità dei moribondi.

Sono poi da evitare le condoglianze e i saluti al termine dei funerali e delle messe di riuscita. Nelle parrocchie inoltre dovranno essere assicurati gli igienizzanti e sarà necessario avere le porte spalancate in chiesa durante le celebrazioni.

Le attività sociali devono essere limitate allo stretto indispensabile ed in ogni caso sarà necessario astenersi da processioni ed eventi devozionali (via Crucis all'aperto in primis in tempo di Quaresima), pellegrinaggi e gite evitando così luoghi affollati e a rischio.

La Chiesa frentana – conclude Cipollone – “eleva a Dio le preghiere per i sofferenti, le vittime e i loro familiari confidando nella consolazione e misericordia del Signore”.

Alessandro Di Matteo

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