“Si vedono in giro operatori e tecnici sanitari con mascherine e tute che loro stessi si sono procurati”, c’è trascuratezza perché “il personale sanitario tutto, compreso quello delle cooperative, viene sistematicamente lasciato a se stesso, non c’è nessuno che dia risposte certe”.
Eppoi superficialità: “Si lasciano entrare sospetti Covid, in reparti attrezzati il cui personale non ha i dispositivi di protezione individuale e senza aver fatto prima il tampone, per poi scoprire che si trattava di un contagiato, mettendo nel panico i lavoratori che lo hanno avvicinato”. E' durissima la nota della segreteria provinciale della Federazione lavoratori Funzione pubblica della Cgil di Chieti che, in una nota denuncia "ritardi e improvvisazioni" della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. "Negli ospedali - viene aggiunto - non esistono percorsi dedicati per i presunti contagiati".
Questione amministrative-politico-bruocratiche. “Cosa si aspetta a nominare un direttore sanitario aziendale? La Regione si rende conto di quello che sta succendendo?”, così prosegue il sindacato. "Da 11 mesi infatti la stessa Asl manca di un direttore sanitario che il direttore generale Thomas Schael, in carica dallo scorso settembre, non ha ancora nominato.
La Cgil chiede inoltre che "tutto il personale sanitario in servizio sia sottoposto ad esami preventivi per il riscontro dell’infezione da Covid-19". Inoltre sollecita "l’emanazione di protocolli operativi che tengano conto che tutti i soggetti che accedono ai servizi sanitari possano essere considerati potenzialmente positivi".
Pur consapevole dell'emergenza in atto, Cgil registra che la Asl è un'azienda "che non si confronta, che non prende decisioni e quando le prende sono confuse, non rispondenti ai protocolli nazionali e che vengono repentinamente cambiate nel giro di 24 ore".
Alessandro Di Matteo
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