Coronavirus. 'Rallentamento dei casi. La curva dei contagi si sta livellando'

Si sta livellando di giorno in giorno la curva dei contagi, al punto da suscitare un po' di ottimismo perché a giorni, impossibile dire quanti, potremmo cominciare a vedere la discesa. Lo indica il numero dei nuovi casi registrati dalla Protezione civile, che si è decisamente abbassato rispetto a ultimi due giorni: i 75.528 malati di Covid-19 sono aumentati di 1.648 in 24 ore, contro l'aumento di 3.815 registrato domenica.

Il rallentamento dei nuovi casi si nota ormai anche nelle province più colpite, come Bergamo, Brescia e Milano e un altro elemento di ottimismo riguarda regioni del Centro Italia, che sono "fuori dalla crescita esponenziale", rilevano gli esperti. "Siamo in attesa di veder calare questi numeri e per questo - aggiungono - dovremo aspettare l'effetto delle misure di contenimento". Un altro dato positivo riguarda il numero dei guariti, che con 1.590 è il più alto registrato dall'inizio dell'epidemia in Italia. Non vanno invece in questa direzione i dati sui decessi in quanto questi fotografano la situazione di circa 20 giorni fa, quando è avvenuto il contagio. Complessivamente sembra ormai certo che la curva dell'epidemia stia andando verso una sorta di plateau e che la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. "La curva dei contagi cresce, ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la diminuzione del contagio", ha rilevato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. 

Ottimista anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, che rileva che "i dati vanno nella stessa direzione di quelli accumulati negli ultimi giorni". Osserva comunque che "fare previsioni sul picco non è facile" e che "non si può prevedere se saranno 5, 7 o 10 giorni: ci sono varie ipotesi. Personalmente preferisco sottolineare il rallentamento della crescita". Si comincia comunque al guardare al futuro e potrebbero dare un contributo in questa direzione i test diagnostici più rapidi per identificare il materiale genetico del Coronavirus, per i quali si lavora alla validazione, e i test sierologici per identificare gli anticorpi, in via di validazione nelle regioni. Un primo sguardo verso l'azzeramento dei casi lo lanciano infine le stime elaborate dall'Istituto Einaudi per l'Economia e la Finanzia (Eief), basate sui dati forniti ogni giorno dalla Protezione civile: indicano che il periodo compreso fra il 5 e il 16 maggio potrebbe vedere il possibile azzeramento dei casi di coronavirus in Italia. Basate sui dati del 29 marzo, le elaborazioni statistiche indicano che il 6 aprile il Trentino Alto Adige dovrebbe essere la prime regioni a vedere l'azzeramento dei casi, seguita il 7 aprile da Liguria, Umbria e Basilicata, e poi da Valle d'Aosta (8), Puglia (9 aprile), Friuli Venezia Giulia (10 aprile), Abruzzo (11), Veneto e Sicilia (14 aprile), Piemonte (15) Lazio (16), Calabria (17), Campania (20), Lombardia (22), Emilia Romagna (28), Toscana (5 maggio). 

In Abruzzo ieri ci sono stati altri 52 positivi, che hanno portato il totale a 1.345. Dice il capo della task force regionale, Alberto Albani: "Il numero dei casi è elevato, ma il nostro sistema sanitario regionale è in grado di assorbirlo". C’è poi un altro numero che invita alla cautela. E’ l'"R0", ovvero l’indice di contagiosità del virus, che in Abruzzo, secondo Albani, è ancora tra 2 e 2,5. Questo significa che ogni positivo è in grado di infettare tra 2 e 2,5 persone. Per definire l’epidemia sotto controllo l’indice deve arrivare almeno a 1. Il carico sugli ospedali regionali, ormai questa assomiglia molto a una tendenza consolidata, si va alleggerendo. Scendono i ricoveri (da 329 a 322, -5 a Pescara), mentre restano stabili quelli in Terapia intensiva, passati da 68 a 69. Va ricordato che la Regione ha una capacità di 110-115 posti, con la possibilità di ulteriori potenziamenti. All'ospedale "Mazzini" di Teramo, da oggi saranno attivi, nel terzo lotto del nosocomio, 12 nuovi posti di Terapia intensiva. 

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