Impennata di contagi da Covid-19 in Abruzzo, con Teramo e L'Aquila le province più colpite.
In regione i ricoveri in terapia intensiva continuano ad aumentare: nel giro di quattro giorni sono raddoppiati. Nelle ultime ore sono due in più e passano da undici a tredici. Il tasso di occupazione dei posti letto sale così al 7% (+1%), mentre quello relativo all'area critica è fermo al 6%. I dati, seppur in peggioramento, restano al di sotto delle soglie da zona gialla, rispettivamente del 10 e del 15%.
Continua a salire anche l'incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, che è ora a 83. Un dato superiore a 50, unito al superamento delle soglie di allarme dei ricoveri, determina il passaggio in zona gialla: attualmente, con gli indicatori relativi alle ospedalizzazioni al di sotto dei livelli di allerta, i parametri restano da zona bianca. A livello territoriale, i numeri più alti si registrano nel Teramano, dove l'incidenza settimanale è a 125. Segue l'Aquilano, con 115. Poi ci sono la provincia di Pescara (55) e quella di Chieti (46).
Nella Asl di Teramo si è tenuta l'unità di crisi. "L'ultimo dato parla di un 8% dei casi di positività sul totale dei tamponi effettuati. L'incremento notevole dei positivi - dice il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, - ovviamente trova corrispondenza nel numero dei ricoveri. E' venuto il momento dunque di una nuova organizzazione della macchina sanitaria". Visto l'aumento di pazienti positivi che necessitano di trattamenti in terapia intensiva, è stata disposta la riapertura della Rianimazione Covid al terzo lotto dell'ospedale "Mazzini" di Teramo con sei posti letto. Attualmente al "Mazzini" sono cinque i ricoverati gravi, e uno è stato trasferito a Pescara. Contemporaneamente è stata disposta la riapertura anche della Pneumologia Covid, con 12 posti letto di subintensiva.
Al Pronto soccorso è stata chiusa l'osservazione breve (Obi) ed è stata attivata una ulteriore "zona sospetti" che accoglie tutti coloro che hanno sintomi che possono essere riconducibili al coronavirus. Al momento non è prevista la riduzione delle sedute operatorie, comprese quelle aggiuntive per abbattere le liste di attesa. La Asl si è dotata di un piano, con cinque scenari, a seconda del livello di trasmissione del virus e della pressione sulle strutture ospedaliere. Solo nell'ultimo scenario è prevista l'attivazione di posti letto negli ospedali periferici che, per il momento, dunque, non vengono coinvolti nella gestione della pandemia.
A Lanciano (Ch) invece si cerca una struttura dove trasferire il centro vaccinale, che non può più stare al PalaMasciangelo, richiesto dalle società sportive per gli allenamenti e la preparazione ddei ragazzi. Questa mattina il sindaco, Filippo Paolini, ha effettuato un sopralluogo al ristorante, non più funzionante, dell'area fieristica di Lanciano: qui dovrebbe essere spostato, definitivamente, il centro per i vaccini dopo necessari interventi di sistemazione. Con il primo cittadino, c'erano il suo vice Danilo Ranieri, e gli assessori Angelo Palmieri e Paolo Bomba, mentre, per la Asl, l’ingegnere Filippo Manci e la dottoressa Manola Rosato. 15 nov. 2021
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