Coronavirus. Lanciano. L'Anffas: 'Così continuiamo a dare servizi e assistenza'

C’è preoccupazione nelle parole del presidente dell’Anffas (Associazione nazionale famiglie di fanciulli adulti subnormali) di Lanciano (Ch) per l’attuale difficile situazione in cui versa il nostro Paese a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

A pagarne le spese, in questo momento, sono soprattutto i disabili e le loro famiglie, senza aiuto per i loro cari. "Si sta creando - spiega Carlo Martelli medico - un clima di solitudine, paura e tristezza, che coinvolge tutti, comprese le persone con disabilità e le loro famiglie, con l’aggravante del venir meno dei consueti supporti loro dedicati per la gestione di situazioni critiche e per la stimolazione continua delle abilità potenziali o residue. Infatti, molti servizi devono restare chiusi, compresi centri semiresidenziali e riabilitativi".

Le disposizioni ministeriali però non riescono a fermare la motivazione e volontà dell’Anffas di essere al fianco dei bambini, ragazzi  e delle loro famiglie. "Come Anfass Onlus di Lanciano tutta (soci, volontari ed équipe multidisciplinare)  – fa sapere ancora - ci si è attivati per mantenere viva la mission ed i principi guida associativi. Lo stiamo facendo tramite l’iniziativa ‘Tu resta a casa, l’aquilone vola da te’, la quale prevede supporto di tipo sociosanitario, psicologico ed educativo (ossia pratico gestionale per i casi in cui si riscontrano difficoltà nell’individuare attività e stimoli da proporre ai propri cari con disabilità o nel gestire eventuali situazioni problema) sia a distanza che, laddove necessario, in modalità domiciliare". 

Operativamente "sono stati attivati laboratori di teatro, scrittura creativa, musicoterapia ed arteterapia in video/connessione, cui si sono aggiunti la produzione e l’invio telematico di materiali stimolo per il lavoro indipendente di tipo cognitivo, per le abilità domestiche, la motricità globale e la manualità". Tra i servizi anche uno sportello di ascolto psicologico, uno informativo di tipo sociosanitario ed uno di supporto educativo. Si continua, poi, ad affiancare i caregiver nel disbrigo delle pratiche.

"Lo scopo - conclude Martelli - è quello di restare un punto di riferimento per le persone di cui ci si prende quotidianamente cura e non solo, supportandole in questo difficile momento e permettendo loro di avere costanti contatti sociali e relazionali".

Linda Caravaggio

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