Sulla contestata pista ciclopedonale di via del Mare a Lanciano (Ch), oltre ad una nuova raccolta di firme, già arrivate a circa 800, giunge pure un altro esposto da parte di Ascom Abruzzo a favore del suo smantellamento, in considerazione del fatto che il progetto è stato fonte di problematiche per commercianti e cittadini.
Il nuovo documento, inviato qualche giorno fa al ministero dei Trasporti e Infrastrutture, investe stavolta la nuova amministrazione di Filippo Paolini che quell’opera l’ha sempre osteggiata e fatto oggetto della recente campagna elettorale. Ascom vuole spingere la Giunta a chiuderla in autotutela così come aveva chiesto lo stesso Ministero ai tempi della Giunta di Mario Pupillo, ma senza esito. L’opera pubblica è da anni al centro non solo di polemiche ma pure di azioni giudiziarie, penali e amministrative. E’ ancora in corso quella penale, dopo tre proroghe e il gip Massimo Canosa che ha respinto l’archiviazione avanzata dalla Procura di Lanciano e chiesto di indagare meglio e di più. In essere c’è anche l’esposto alla Corte dei Conti che in caso di eventuali responsabilità rischia di mettere nei guai gli amministratori nel rifondere i danni. La pista è costata oltre un milione di euro ed è stata soprattutto criticata per gli aspetti di sicurezza, avendo sul tracciato una moltitudine di sbocchi tra strade comunali e private. Diversi gli incidenti avvenuti.
"Il circuito sia sicuro e rispettoso della normativa vigente – chiede l’Ascom attraverso il presidente regionale Angelo Allegrino -. La mancata regolamentazione ha comportato non solo un maggior rischio di incidenti ma anche, in caso di sinistro, l’impossibilità di sanzionare eventuali violazioni delle norme stradali. Ma non solo – rimarca ancora Ascom - dalla disamina si evince che le ripetute segnalazioni di cattivo utilizzo della pista ciclabile e i diversi investimenti di ciclisti e pedoni, già verificatisi, stanno a dimostrare proprio che quel tipo di ostacolo, ossia l’ elemento di spartitraffico, può creare una situazione di criticità per la strada, data dalla presenza di un ostacolo sulla carreggiata che, di notte e con scarsa visibilità, rischia di essere urtato o sormontato dai veicoli". E, difatti, alcune auto sono già finite diritte alloggiate sopra lo spartitraffico. Aldilà delle critiche dei commercianti che hanno visto diminuire gli affari ci sono pure situazioni in cui la ciclopedonale non offre un numero congruo di parcheggi alle auto e non sempre è correttamente utilizzata dai ciclisti. Ma ci sono anche cittadini che l’apprezzano.
"Ricordiamo – dice Ascom - che via del Mare è un percorso di 860metri e presenta almeno 30 intersezioni, un tratto di strada che a livello strutturale non era idoneo per una pista ciclabile". Il sindaco Paolini non si tira indietro sulla critica su come è stata concepita l’opera e dice: "E’ pericolosa per gli attraversamenti presenti e questa scelta non è stata affatto buona. Ora bisogna valutare il da farsi, partendo innanzitutto dal capire qual è la spesa per eliminare la pista e, soprattutto, se tecnicamente si può fare. Da vedere inoltre se il Ministero non vorrà poi indietro i soldi finanziati per realizzarla. Resto infine basito dal parco giochi fatto di recente alla fine della pista che è compresso tra una rotonda stradale, parcheggi e due strade parallele. I bambini dovrebbero giocare tra i gas di scarico. Sposteremo i giochi altrove". 17 mar. 2022
Walter Berghella
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