"La Regione è pronta a chiedere al Governo un decreto legge per la nomina di un commissario che esegua gli interventi che si debbono fare, smettendo di affidarsi a questi rimpalli di responsabilità e competenze, per garantire il diritto alla mobilità, che è fondamentale".
Nell'ennesima giornata in cui l'Abruzzo affonda nel traffico dell'A14 dei divieti e della statale 16 intasata, il presidente Marco Marsilio, a conclusione di un maxi vertice in Regione, dice di essere pronto "a chiedere lo stato di emergenza" se il tratto di autostrada vietato ai mezzi pesanti dai giudici di Avellino non dovesse riaprire a breve. Al summit presenti prefetti di Pescara e Teramo, i presidenti delle due Province, i sindaci di sette Comuni, enti, Protezione civile, Anas, Rete ferroviaria italiana, Autostrade per l'Italia, tecnici, parlamentari.
Un incontro convocato per cercare di scovare possibili soluzioni al drammatico caos della viabilità dopo che, chiuso il viadotto Cerrano sull'A14, perché ritenuto a rischio, i tir sono stati dirottati sulla statale 16 che, nel tratto tra Teramo e Pescara, è al collasso, con quasi 5mila tir che la percorrono quotidianamente. La chiusura è scaturita dall'inchiesta della Procura di Avellino sulle barriere di protezione dell'A14, considerate inidonee, con sequestro di diversi cavalcavia tra Abruzzo e Marche e con parte della carreggiata off limits.
"E’ stata una riunione utile – afferma al termine Marsilio –. C’è una emergenza importante da affrontare facendo capire al governo nazionale quale è il suo livello. Ci siamo sentiti di nuovo con il ministro Paola De Micheli, che ci ha garantito che l'università "La Sapienza" di Roma certificherà la validità del piano di emergenza predisposto e la solidità delle strutture del Cerrano". In tale maniera Autostrade per l’Italia pensa di poter ottenere dalla magistratura un accoglimento dell’istanza di dissequestro del Cerrano. "Se non dovesse succedere - prosegue Marsilio - sono pronto a chiedere lo Stato di emergenza: per noi il protrarsi della chiusura del Cerrano sarebbe come il crollo del ponte Morandi a Genova. L’Abruzzo sarebbe tagliato in due e taglierebbe in due l’Italia".
In Regione è stata approvata, in commissione "Territorio", a firma Dino Pepe (Pd), una risoluzione per "ottenere dal concessionario autostradale un legittimo risarcimento per le attività economiche e commerciali danneggiate". C'è "una paralisi sulla dorsale adriatica" - afferma Pepe - che aggrava "una situazione già critica, determinata dalle limitazioni di velocità e di distanziamento tra veicoli già vigenti nelle gallerie tra Porto Sant'Elpidio e Pescara. I mezzi pesanti che quotidianamente si riversano sul tratto urbano della statale 16 - aggiunge - stanno causando notevoli disagi alle popolazioni residenti sia in ordine alle ricadute sulla salute dei cittadini in tema di qualità dell'aria e di inquinamento acustico, sia con ripercussioni negative sulle attività economiche e commerciali e sia, sulla stessa rete viaria dove, la pavimentazione delle strade interessate dal passaggio dai tir risulta" malconcia. Pur se Autostrade per l’Italia, ma anche Anas, hanno assicurato il supporto ai Comuni per la riparazione dei danni al manto stradale.
Le cittadine costiere interessate dal problema sono paralizzate e pure in fibrillazione: cittadini imbestialiti, affari dimezzati. A Silvi si parla di mancati incassi che sfiorano il 40 per cento. E domenica prossima, 26 gennaio, assemblea in piazza Marconi per tastare/testare la situazione.
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