"Sull'autostrada A14 Bologna-Taranto nel tratto compreso tra Pineto e Pescara Nord in entrambe le direzioni è stato disposto il divieto di circolazione per i mezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate compresi gli autobus". stip a tir e pullmna, quindi.
Lo fa sapere Autostrade per l'Italia. "Il divieto - si legge in una nota - si è reso necessario a seguito del provvedimento di limitazione alla circolazione disposto dall'autorità giudiziaria in corrispondenza del viadotto Cerrano".
"Per le categorie di veicoli sopra menzionate - viene aggiunto - il percorso alternativo prevede, provenendo da Ancona, di uscire a Pineto, percorrere la statale 16 Adriatica e rientrare in A14 a Pescara Nord". Tracciato inverso provenendo da Bari.
E' l'ennesimo ponte sotto sequestro, in Abruzzo, sull'A14, tra il Teramano e il Vastese, con restrizioni al traffico. E con chilometri di code che diventano smisurate durante i festivi. Per Natale potrebbe diventare un incubo. Il provvedimento arriva dal gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, su richiesta del procuratore capo Rosario Cantelmo, basandosi sul parere dell'Ufficio ispettivo territoriale di Roma del ministero dei Trasporti, che ha ritenuto il viadotto a rischio crollo in ragione di un eccessivo ammaloramento strutturale e di una frana che interessa la base dei piloni che lo sostengono. Manca, secondo la magistratura, "l’autorizzazione sismica al progetto di risanamento presentato da Autostrade, che non consente di ritenere adeguati gli interventi provvisionali di messa in sicurezza ipotizzati". Inoltre, la stessa concessionaria non avrebbe fornito valutazioni documentate e rassicurazioni sul raggiungimento degli adeguati standard di sicurezza.
Lo scorso 29 novembre, l’ingegner Placido Miglioro, dirigente dello Uit di Roma, aveva inviato alla Direzione del VII Tronco – Città Sant’Angelo– di Autostrade per l’Italia, una nota in cui si leggeva di ispezioni eseguite a più riprese tra il 2018 e il 2019, durante le quali si erano riscontrati "ammaloramenti avanzati, costituiti dall’ossidazione delle parti metalliche e deformazione dei singoli componenti delle cerniere di taglio". Insomma infrastruttura pericolosa.
Sono trecento, secondo le stime, i mezzi pesanti che ogni ora, mediamente, percorrono quel tratto di autostrada e che ora dovranno riversarsi sulla statale 16, attraversando centri abitati. Protestano, quindi, i sindaci dei comuni del Teramano interessati. "Un provvedimento inaspettato - tuona il primo cittadino di Silvi, Andrea Scordella -. Per 8 km i tir attraverseranno la fascia urbanizzata del nostro comune. Un tratto utilizzato dai nostri residenti, senza contare la presenza di scuole, uffici e attività commerciali, e soprattutto abitazioni. Silvi non può assorbire un traffico di circa 1.800 mezzi pesanti al giorno, soprattutto siamo preoccupati per la salute dei cittadini, per i flussi delle emissioni delle polveri sottili e l'impatto acustico". Dello stesso avviso anche il sindaco di Roseto, Sabatino di Girolamo.
"Mentre auspicavamo la risoluzione dei problemi che riguardano l'autostrada, interessata dai provvedimenti giudiziari di sequestro delle barriere, con la sottoscrizione di un documento insieme a sindaci, parlamentari e Provincia di Teramo, apprendiamo questa decisione che aggrava la situazione viaria per le nostre comunità", afferma il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio.
"Ministro, se ci sei batti un colpo": non usa mezzi termini il presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, per sollecitare il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, a intervenire -. Il 12 dicembre - rammenta - abbiamo avuto un tavolo in Prefettura - con un consulente che aveva rassicurato il gestore in merito alla sicurezza dei tratti autostradali nel nostro territorio. Non abbiamo sentito un sussulto dal ministro. La mia diffida ad Autostrade con richiesta di ristoro economico, dopo la chiusura del casello di Roseto degli Abruzzi, è stata inviata per conoscenza al ministero: mi è arrivata una missiva dove mi si dice che il ministero dei Trasporti, che si sta disinteressando della questione, non è competente in materia".
"Questo vuol dire - afferma in una nota la Cna Fita - inevitabili intasamenti, code, aumento dell'inquinamento ambientale e del rischio incidenti nelle aree interessate. Oltre a enormi disagi per tutti gli autisti già sottoposti ad un rigido rispetto dei tempi di guida e di riposo». La Cna Fita denuncia "l'assurdità di questa situazione, un tunnel di cui non si vede l'uscita, con l'amara certezza che la situazione potrà solo peggiorare in caso di maltempo e in mancanza di interventi immediati".
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