Obiettivo: cancellare il "fortino della criminalità" e, con esso, una pessima pagina della storia cittadina. Iniziate, così, stamani, a Pescara, le operazioni che porteranno, entro quattro mesi, alla demolizione del complesso edilizio di via Tavo, meglio conosciuto come “Ferro di cavallo”, per la propria forma.
Nei prossimi giorni verrà completato lo sgombero dell’edificio, di proprietà dell’Ater di Pescara, mentre a metà del mese prossimo è previsto l’arrivo delle ruspe che saranno impegnate nell’abbattimento dell’intero stabile. L’importo complessivo dei lavori, finanziati nel 2017 con risorse Cipe, ammonta ad 1 milione 214 mila euro. Appalto aggiudicato alla ditta Gentile Ambiente Spa di Casoria.
Il cronoprogramma indica per il prossimo mese di agosto la conclusione dell’intervento di demolizione. Risorse pari ad oltre 6 milioni di euro, sempre derivanti dalla delibera Cipe del 2017, aggiornato nel 2019, sono a disposizione, invece, per la costruzione di due nuovi edifici che ospiteranno complessivamente 56 alloggi di edilizia residenziale pubblica. A settembre dovrebbe essere pubblicata la relativa gara. “Quella di oggi - dice il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - è una giornata storica, perché si sono finalmente create le condizioni per abbattere quello che, per decenni, è stato un autentico fortino del malaffare e della delinquenza. A tal proposito, intendo ringraziare, in maniera particolare, - sottolinea - i funzionari e la dirigenza dell’Ater di Pescara per il coraggio ed il senso di responsabilità mostrati nell’andare avanti nonostante minacce e intimidazioni e senza scendere a patti con i delinquenti. Così come va ricordato l’impegno delle forze dell’ordine che, proprio nei giorni scorsi, hanno operato numerosi arresti".
Diciannove le ordinanze di custodia cautelare - diciotto in carcere e una di arresti domiciliari - eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Pescara per associazione di stampo mafioso e numerosi altri reati satellite (estorsioni, possesso di armi ed esplosivi, traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, danneggiamento aggravato, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, occupazioni abusive di immobili, minaccia aggravata e truffa) tutti commessi a Pescara, nel quartiere Rancitelli, con basi operative degli indagati proprio nel rione "Ferro di Cavallo". Ad operare la Procura della Direzione distrettuale Antimafia dell'Aquila. Le indagini hanno preso lo spunto da alcuni reati ''spia'' dai quali si è percepito lo stato di profondo disagio dei cittadini di Pescara - "per la prassi - ha scritto il procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila, Michele Renzo - di illegalità invalsa nel quartiere, divenuto gradualmente invivibile per chi non prestasse acquiescenza alle prevaricazioni e non tollerasse passivamente la commissione dei più svariati delitti". "In particolare, - ha aggiunto il procuratore - le indagini hanno evidenziato episodi di intimidazione contro pubblici funzionari nel corso delle occupazioni e del commercio illegale di case popolari; hanno consentito di stanare "il controllo egemonico sul territorio, nonché l'imposizione di un ''cartello'' che fissava il prezzo di vendita degli stupefacenti in tutte le piazze di spaccio. La forza dell'organizzazione si avvertiva anche in carcere, ove il gruppo poteva gestire l'ingresso di sostanze stupefacenti e gestirne la circolazione con le medesime prassi violente utilizzate all'esterno, fatte di pestaggi e di veri e propri raid punitivi nei confronti di detenuti insolventi o non ancora piegati alle regole dell'organizzazione. Uno dei leader dell'associazione mafiosa, già ristretto, riusciva ad imporre i suoi ordini, grazie all'utilizzo di apparecchi telefonici dedicati, fatti entrare clandestinamente nel carcere".
Ci sono stati anche incendi di auto ad un testimone di omicidio e assalti a giornalisti "ritenuti responsabili di accendere un faro mediatico sulla condizione del quartiere": note "le aggressioni patite da Vittorio Brumotti di Mediaset (26.9.2019, 4.5.2021 e 17.2.2022) e Daniele Piervincenzi della Rai (11.2.2019), ''rei'' di aver voluto documentare gli affari del rione ''Ferro di Cavallo'', trasformato dall'associazione in uno dei centri nevralgici dello spaccio in Abruzzo e per altre regioni del centro Italia".
Marsilio, ora, guardando all’immediato futuro, conferma che, "sulle ceneri del “Ferro di cavallo” sorgeranno due edifici tecnologicamente avanzati, coerenti con la logica della sostenibilità ambientale oltre che compatibili a livello sociale che restituiranno decoro e vivibilità". Infatti, secondo il presidente della Giunta “questo intervento si inserirà nel più ampio progetto di rinascita di un intero quartiere di Rancitelli che ha già visto l’abbattimento delle palazzine di Lago di Borgiano dove è prevista anche la nascita di una piazza che garantirà bellezza estetica ad un luogo che ospitava palazzoni caratterizzati dal grigio cemento”.