L'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, lascia. Il manager ha presentato le dimissioni.
Il colosso motoristico in una nota annuncia che il Cda, “riunitosi oggi sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer con effetto immediato. Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato speciale, e si concluderà entro la prima metà del 2025". Al suo posto, per ora, ci sarà un comitato interno all’azienda guidato dal presidente John Elkann che ha informato, personalmente, delle dimissioni il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e la premier, Giorgia Meloni.
La notizia è arrivata a sorpresa, anche se Stellantis aveva già annunciato che il manager più pagato del settore, a fine contratto sarebbe andato via. Mondo dell'auto, quello politico e sindacale in fibrillazione, scossi dall'inattesa decisione.
"Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliono un piano industriale e occupazionale subito", commenta sui social Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.
“Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità. Il nuovo ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani, riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso Maserati”, evidenzia Rocco Palombella, segretario generale Uilm.
TAVARES IN SEVEL, ORA STELLANTIS ATESSA, LO SCORSO 23 GENNAIO
Mentre Ferdinando Uliano, segretario generale Fim: "Queste dimissioni rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano. Negli ultimi mesi, abbiamo riscontrato significative distanze rispetto alla necessità di migliorare il piano industriale per il nostro Paese. In particolare, ci siamo trovati di fronte a un peggioramento tangibile della situazione produttiva, con volumi in calo e impatti negativi sull’occupazione, aggravati dal crescente ricorso agli ammortizzatori sociali. Le nostre richieste restano chiare, servonoiInvestimenti strategici in Italia, nuovi modelli, investimenti in ricerca e sviluppo, serve confermare la giga-factory di Termoli, garanzie che non ci siano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali, che avrebbero conseguenze devastanti per le famiglie e i territori". 01 dic. 2024
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