“Nella mia casa non ritornerò se non con te, con te, figlia di Iorio, Mila di Codra, mia per sacramento”. Così parla Aligi nei riguardi della sua amata Mila nella tragedia pastorale “La figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio del 1903.
A questa grande opera la Cantina Colle Moro di Frisa (Ch) dedica la sua nuova linea di vini. Nel dramma Mila è una giovane prostituta di un Abruzzo ormai lontano nel tempo. Del suo temperamento e della sua bellezza si innamorano il pastore Aligi e suo padre Lazzaro. Aligi finirà con l’uccidere il suo stesso padre per la bella Mila che, di rimando, per salvarlo dall’accusa di parricidio si accuserà di essere stata lei a convincerlo attraverso la stregoneria e morirà sul rogo disprezzata dallo stesso Aligi.
Un temperamento audace e forte quello del personaggio di Mila, dalle innumerevoli sfaccettature e dai colori sgargianti. Questo è quello che ci si aspetta da una linea di vini che porta il nome di un personaggio così importante, non per il nobile retaggio, ma per il merito di essere semplicemente una donna forte temprata dalle difficoltà di una vita agreste.
Presentata nel primo giorno del Vinitaly 2024 a Verona, la nuova linea della Cantina Colle Moro si mostra attraverso i quattro vitigni più caratteristici dell’Abruzzo. A rappresentarla sono un Montepulciano, un Pecorino Terre di Chieti, una Cococciola Terre di Chieti e un Cerasuolo racchiusi in bottiglie rivestite da etichette che rappresentano, grazie al loro particolare taglio, il volto di una bellissima donna, appunto, Mila.
Quattro diverse tipologie di vino destinate al mercato italiano ed estero, frutto del costante lavoro di rinnovamento della cantina, proposte non solo per rafforzare l'identità di alcuni dei più noti vitigni autoctoni regionali ma anche per rispondere all'emergente richiesta dei winelovers; vini pensati per soddisfare una grande varietà di palati e adatti a numerosi abbinamenti gastronomici. 20 apr. 2024
MARIANO PELLICCIARO
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