Nonostante le incursioni dei cinghiali non abbiano risparmiato i vigneti soprattutto nelle zone più interne, è iniziata, in Abruzzo, la vendemmia, con la raccolta delle uve Pinot e Chardonnay a fine agosto in un percorso che proseguirà ora nel mese di settembre con la raccolta del Pecorino e della Passerina e continuerà con la Cococciola, il Merlot, il Sangiovese e il Trebbiano concludendosi ad ottobre con il distacco delle grandi uve rosse autoctone Montepulciano.
A fare il punto la Coldiretti che, in occasione della presentazione delle previsioni vendemmiali di Ismea, Assoenologi e Unione italiana vini, sottolinea come, a causa di ondate di calore africano e temporali, anche con gradine, si registrerà un calo della produzione dell'11% (pari ad una produzione complessiva stimata di 3,050 milioni di ettolitri). Ma buona o ottima la qualità.
A livello nazionale si stima invece una produzione di 46 milioni di ettolitri, il 16% in meno dello scorso anno, comunque davanti a Francia (43,9 milioni di ettolitri) e Spagna (40milioni di ettolitri). Salva in ogni caso la qualità: le condizioni attuali fanno infatti ben sperare in una annata buona, a tratti ottima, anche se l'andamento della raccolta dipenderà molto dal mese di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.
Coldiretti ricorda che in Abruzzo la produzione annuale media è di circa 4.500.000 quintali di uva e oltre 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive, e a sempre più alta specializzazione, su una superficie agricola complessiva di circa 30mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cococciola e il Montonico.
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