Al via ad Altino il Festival del peperone dolce, tra gastronomia e folclore
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Sono al lavoro i residenti delle contrade Briccioli, Fonte Lama, La Selva, Le 6 Quartier, Le Vrecciuole sott' a lu monde, Mmèzze a mbrène ("In mezzo alla piazza") e Silvestrina. Solo le otto protagoniste  che concorreranno al Palio culinario del XIV Festival del peperone dolce di Altino (Ch).  

L’attesa manifestazione gastronomica ogni anno richiama migliaia di buongustai. Si parte domani, 18 agosto e si va avanti sabato, 19 agosto, nel centro storico di Altino. Il presidente dell’Associazione di Tutela del peperone dolce di Altino che organizza il Festival, nella persona di  Mario Nicola D’Alonzo, illustra le novità che caratterizzeranno  questa  kermesse del  “cocce capammonte”, nome dialettale del peperone dolce  per via della sua caratteristica principale che è quella di  “avere i frutti rivolti verso l’alto".

"Gli otto menu elaborati dalle contrade sono stati messi a punto nelle ultime settimane con lo chef Ermanno Di Paolo, presidente della giuria tecnica del Palio culinario - afferma il presidente D'Alonzo - a garanzia della qualità dei piatti che saranno proposti".  A rendere più speciali le pietanze, le bollicine perché a ciascun menu (primo, secondo e dolce a base di peperone dolce di Altino) è abbinata una cantina di vini del territorio, alle quali quest'anno si aggiungono le bollicine abruzzesi "Trabocco" della cooperativa Vinco di Ortona e forniti dalla Cantina Eredi Legonziano di Lanciano, disponibili in ogni stand delle contrade in gara. 

Anche la Cantina Orsogna sposa il peperone dolce di Altino, e lo fa con una produzione dedicata nell'ambito del progetto "Pe' nin perde la sumente": tre bottiglie con tre storie diverse elaborate da Tino Bellisario, fondatore dell'Associazione di Tutela nel 2009 e custode degli antichi semi di varietà che ormai si credevano perdute. 

Camillo Zulli, enologo e direttore tecnico della Cantina Orsogna, ha creato la nuova linea "dellAcea" dal vitigno autoctono di Altino, recentemente riscoperto: è un ecotipo di Sangiovese introdotto in Abruzzo nei primi anni ‘50 del Novecento dalle maestranze laziali dell’azienda Acea, impegnate nella costruzione dei bacini idroelettrici di Bomba e Casoli. Tenuto in grande considerazione dai contadini locali per la vinificazione, ebbe una notevole diffusione nel territorio dove tuttora alcune viti sono ancora presenti. 

Alle prelibatezze faranno da  cornice il  folklore. Sarà compito di ogni contrada, come da copione, pensare ad  allestire lo stand a tema con il menu e intrattenere il pubblico con balli e canti o scenette agresti.  

Si danzerà già dall'ingresso del centro storico: prima di immergersi  nel  percorso gastronomico: un gruppo folkloristico accoglierà i visitatori con balli popolari e della tradizione contadina che rievocano la storia del peperone dolce e la sua provenienza dalle regioni balcaniche.  Per il palio culinario a disposizione ci saranno 2mila posti a sedere. La macchina organizzativa ha pensato proprio a tutto: lungo percorso, saranno disponibili quattro punti vendita dell'Europeperone,  per acquistare i menu. Funzioneranno  anche i dispositivi per il pagamento elettronico.

Ad arricchiere il Festival  l'esposizione di artigiani e produttori locali.

Confermato nelle due giornate del Festival il servizio navetta no-stop, dalle ore 19 all'una della notte, con quattro autobus che da località Selva di Altino porteranno gli avventori al capoluogo, e viceversa. Costo: 1 euro.

A Selva di Altino saranno disponibili posti auto in quattro aree di sosta. L'organizzazione mette a disposizione gratuitamente parcheggi e assistenza per diversamente abili con difficoltà motorie.  

Ogni contrada concorre per il Palio culinario, per la Ricetta d'Autore, intitolata a Annamaria De Laurentiis, e per il Premio del folklore. 

In questa edizione,  ai tre premi tradizionali, si aggiunge anche il quarto premio, per il "Miglior costume", dedicato alla memoria di Maria Tamburrino, contradaiola sempre molto attiva nel folklore del Festival, tragicamente scomparsa un anno fa. 

La premiazione si terrà alla fine  del Festival, la sera del sabato. 

La giuria tecnica del Palio culinario è presieduta, come sempre, dallo chef Ermanno Di Paolo, docente all'Istituto alberghiero "Marchitelli" di Villa Santa Maria.  

La giuria del folklore sarà presieduta, come da tradizione, da Tino Bellisario, che l'Associazione di tutela ha nominato quale ambasciatore del peperone dolce di Altino.

Quest'anno il Festival avrà di nuovo un testimonial, stavolta abruzzese: lo chef wild Davide Nanni, di Castrovalva (L'Aquila). Nanni, 31 anni, "è un fenomeno sui social grazie ai suoi video tra i boschi in cui fa conoscere i sapori dell’Abruzzo", scrive Repubblica (giugno 2023). Dopo varie esperienze in Inghilterra, negli Usa e infine a Roma, ha deciso di tornare nel piccolissimo borgo di origine per ritrovare l’autenticità del suo lavoro e il rapporto con la sua terra. "Nanni è uno degli interpreti della nuova cucina wild, con preparazioni anche complesse ma eseguite nella natura, su fuoco vivo, con pochi strumenti e molta tecnica", dicono di lui le riviste specializzate di cucina (maggio 2023). 

"La raccolta del peperone dolce quest'anno subisce un ritardo a causa delle piogge abbondanti del mese di maggio. Non sarà una ricca annata, anche a causa delle temperature elevate di questa estate", dichiara il presidente dell'Associazione di tutela, D'Alonzo, a sua volta produttore del peperone dolce. 

Tra le criticità nel territorio di riferimento della produzione, un'area compresa tra le valli del Sangro e dell'Aventino, "permane il problema di carenza idrica, a causa della scarsa manutenzione dei canali di irrigazione, della vetustà delle condutture del Consorzio di bonifica sud" aggiunge il sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli. Mentre "restano scoperte dal servizio zone che sono state recuperate, in questi ultimi anni, proprio per la coltivazione del peperone", aggiunge il presidente D'Alonzo.  

Nel frattempo sul mercato, non solo locale, la richiesta del peperone dolce di Altino è in crescita. "C'è una forte richiesta da parte delle attività alberghiere di tutta la costa. I grandi alberghi del Teramano, ad esempio, acquistano migliaia di vasetti di peperone secco tritato come souvenir per i turisti", conclude D'Alonzo. 

Nasce, dunque, l'appello rivolto in primis ai giovani a coltivare peperone dolce di Altino.  

Tra i produttori si annoverano quattro aziende a ciclo completo della filiera produttiva, tra coltivazione, trasformazione e vendita, mentre sono una trentina i coltivatori che cedono il raccolto alla filiera della trasformazione.  17 ago. 2023

LINDA CARAVAGGIO

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