Se è vero che il mondo doveva cambiare prima o poi, ecco fatto, il momento è giunto. Milioni di persone dovranno avere a che fare con un società diversa, diverso il modo di fare turismo, economia e commercio. Anche il mercato del vino, purtroppo, sarà vittima del Covid19, e gli esperti del settore si dividono tra scetticismo ed eccesso di catastrofismo. Ma sicuramente dopo il Coronavirus il mondo non sarà più lo stesso.
Sono molte le aziende vitivinicole che nel loro attuale bilancio hanno crediti da esigere, ma dall’analisi dell’attuale situazione si ritiene che sarà difficile recuperare tutte le somme. In questa direzione è evidente che saranno fondamentali le misure economiche e finanziarie che sia il nostro Governo che l’Ue metteranno in campo ma le prime manovre in tal senso non sembrano incoraggianti.
Riguardo ai consumatori, il dopo Coronavirus sarà contrassegnato da un lato da una straordinaria voglia di riprendere a vivere, di riappropriarsi della propria esistenza, del piacere delle relazioni, della condivisione. E su questo fronte il vino potrebbe beneficiarne moltissimo, rappresentando forse il prodotto principe delle relazioni, della convivialità, del piacere della vita. Gli esperti sui consumi sanno bene che dopo ogni crisi le modalità di scelta dei consumatori si modificano.
Sicuramente dopo il Covid-19 avremo un’accelerazione sul fronte della sostenibilità oltre a una richiesta più precisa da parte dei consumatori di tutto il mondo di avere certezze e dimostrazioni concrete in tal senso.
Se quindi, parole come sostenibilità, autenticità, trasparenza sono state fino ad oggi troppo spesso solo slogan astratti, d’ora in poi dovranno diventare costanti investimenti concreti e dimostrabili.
In Abruzzo le aziende del vino la fanno da padrone all'interno del comparto agricolo, che da anni si propongono con nuovi prodotti di altissima qualità, inseribili sempre più in un mercato globale che oggi si vede così fragile. La speranza sui vitigni autoctoni è diventata certezza, vini come la passerina, il coccocciola, il pecorino e non per ultimo il cerasuolo d'Abruzzo hanno goduto di una lungimiranza aziendale che grazie a imprenditori sempre più preparati sono riusciti a creare dei veri e propri modelli di vinificazione. Molte le fiere annullate o rinviate: Vinitaly 2020, la 64° mostra del Valdobbiadene docg, Taste 202 di Firenze, Live Wine Milano, Genova Wine Festival, e potremmo continuare ancora a lungo. Nella speranza di ritrovarci a parlare di vino il più presto possibile, lasciandoci alle spalle questa drammatica parentesi Covid-19, il pensiero è rivolto sempre a chi non ce l'ha fatta, a tutti coloro che purtroppo non potranno raccontare mai questa orribile pandemia.
Massimiliano Brutti
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