Crolla bruscamente il fatturato delle cantine in Abruzzo, con l'allarme liquidità che mette a rischio il futuro del prodotto simbolo dell'economia agricola e oltre 18 mila aziende specializzate.
A lanciare l'allarme è Coldiretti che ha avviato la mappatura dei danni da Covid 19 nel settore enologico per verificare le conseguenze del Coronavirus su una produzione regionale annuale di circa 4,5 milioni di quintali di uva e oltre 3 milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine su una superficie agricola complessiva di circa 30 mila ettari.
A pesare sulla mancata vendita dei vini, sopratutto di qualità, è stata la chiusura forzata di alberghi, agriturismi, bar e ristoranti avvenuto in Italia e all'estero con un forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione in un settore in cui le spedizioni fuori dal confine nazionale nel 2019 avevano registrato una crescita del 2,2% rispetto al 2018 per un valore di oltre 187 milioni di euro.
Allo stato attuale risultano cancellazioni degli ordini anche pari al 100% e, per quanto riguarda l'export, i mercati su cui ci sono maggiori problemi sono Usa, Cina e in Europa Germania e Paesi del Nord. Senza vendite - precisa la Coldiretti - le aziende non riescono a far fronte ai pagamenti e a finanziare il ciclo produttivo che, dalla campagna alla cantina, non si può fermare. Le misure messe in campo con il blocco delle rate di mutui, prestiti, tasse, contributi sono certamente utili, ma non bastano ed è indispensabile - chiede Coldiretti - mettere a disposizione delle aziende liquidità sotto forma di prestiti a lunga scadenza a tasso zero e garantiti dallo Stato. Ed è necessario - viene ancora detto - che una misura similare sia garantita ai locali pubblici e a quelli che fanno ristorazione per evitare il blocco dei pagamenti delle forniture a cui si sta assistendo e per fare in modo che non chiudano. Infine bisogna trovare risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze.
La Coldiretti ha presentato al Governo "il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari". La misura, che riguarderebbe anche l'Abruzzo, avrebbe "l'effetto di favorire l'acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive. Abbiamo proposto anche la vendemmia verde per la riduzione della produzione dei vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali".
Massimiliano Brutti
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