Regionali 2024 Abruzzo. I sindaci della Val di Sangro fanno appello a D'Amico: 'I nostri paesi dimenticati. Servizi inefficienti e mancanti'
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Non può andare a scuola perché non ci sono mezzi di trasporto. E’ l’incredibile condizione di un ragazzo che vive con la famiglia a Colledimacine (Ch). Si è iscritto al primo anno del Liceo Scientifico di Casoli (Ch), ma non ci sono autobus per raggiungere l’istituto. E’ solo uno dei molti episodi che vedono i centri dell’interno fortemente penalizzati.

Una situazione critica, che si contraddistingue per i tanti disagi, per le enormi difficoltà che vivono i residenti nei paesi del Sangro-Aventino. A rappresentare i sentimenti di sfiducia, la sensazione di abbandono insieme alle tante mancanze sono stati i sindaci e gli amministratori di questo territorio nel corso di un incontro con il candidato presidente del centrosinistra Luciano D’Amico, che nato a Torricella Peligna (Ch), conosce bene le peculiarità della zona e soprattutto l’involuzione degli ultimi anni e il conseguente spopolamento. In effetti come fa una famiglia a rimanere nel proprio paese se non riesce a mandare nemmeno il figlio a scuola? Il sindaco di Casoli Massimo Tiberini ha dato il via alla riunione che si è tenuta ad Archi (Ch), sottolineando la fatica e l’impegno di chi amministra questi piccoli centri e che quotidianamente combatte tra mille difficoltà.

“Sei anni fa abbiamo chiesto alla Regione di installare dei defibrillatori, indispensabili in situazioni di emergenzai. Richiesta accettata – ha evidenziato il sindaco di Montelapiano (Ch), Arturo Scopino – . Un mese fa, invece, ci è stato chiesto di prendere in gestione i defibrillatori, io con un Comune dove vivono appena 78 anime avrei dovuto pagare 280 euro l’anno. Non ci sono parole per l’atteggiamento dell’attuale Giunta regionale che non ha tenuto in nessun conto le esigenze dei cittadini che vivono in queste zone”. I problemi legati alla sanità sono emersi in tutta la loro drammaticità: manca la medicina territoriale e non ci sono presidi per affrontare le emergenze.

“E’ mancato completamente l’ascolto, non abbiamo avuto mai l’occasione di far conoscere a chi governa i nostri bisogni reali. Qual è la situazione vera non quella raccontata da chi non conosce la nostra realtà e non ha nemmeno provato a saperne di più. Ci siamo sentiti soli, abbandonati”, ha tuonato il primo cittadino di Torricella Peligna, Carmine Ficca, mentre il sindaco di Paglieta (Ch) Ernesto Graziani, ha rimarcato la lenta e inesorabile regressione del commercio, dell’artigianato “nonostante il territorio sia ricco di storia e di tradizioni, questo è il risultato di un dissennato uso del territorio".

Ma le parole più pesanti sono arrivate dal sindaco di Perano, Gianni Bellisario, che nel 2018 si candidò nelle fila del centrodestra. “Il governo uscente ha mostrato in questi anni una totale inadeguatezza in termini di risposte alle problematiche delle aree interne. Io ho una ragione in più per auspicare il cambiamento, proprio perché conosco molto bene le promesse che sono state fatte e mai mantenute. Sono stati cinque anni di totale assenza, c’è invece bisogno di sostanza e non di chiacchiere”. Tiziano Teti presidente del Gal ha posto l’accento sulla conoscenza che Luciano D’Amico ha del territorio: “Conosce i problemi della gente perché è nato qui, sa i sacrifici che deve fare chi sceglie di rimanere a vivere in paese, in questi ultimi anni in Regione le decisioni sono state prese senza nessun collegamento con la realtà”.

 In Val di Sangro c’è la zona industriale più importante di tutto il Centro Sud. ”Ci sta il futuro dell’Abruzzo - ha evidenziato il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli -. La sfida che ci attende è difficile ma dobbiamo impegnarci al massimo per vincerla; noi sindaci siamo il valore aggiunto e dobbiamo rappresentare al meglio il candidato presidente, far conoscere con chiarezza programmi e obiettivi”. Tutti d’accordo nel ritenere la prossima campagna elettorale una sfida non facile ma che “insieme si può vincere”. 

Dagli interventi appassionati e concreti dei sindaci è emerso uno scenario che fa riflettere a prescindere dagli appuntamenti elettorali e non si può non auspicare che le criticità rappresentate vengano finalmente prese in seria considerazione. “Sulle aree interne i problemi si sono accumulati perché a decidere è spesso chi non conosce affatto le caratteristiche e le esigenze di questi luoghi. Cinque anni fa si pensava a una consultazione periodica con i sindaci, poi le elezioni le abbiamo perse ma conto – ha concluso Luciano D’Amico – di riprendere questo progetto se i risultati ci daranno ragione. L’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere un adeguato standard di servizi. Su 305 comuni solo 15 sono sulla costa, è evidente perciò che bisogna evitare lo spopolamento dei paesi dell’interno per contenere anche il sovraffollamento delle aree costiere. Bisogna ridurre il gap che caratterizza le aree interne e se non si fa adesso sarà difficile bloccare un ulteriore impoverimento. Dopo aver ascoltato questo bagno di realismo sono ancora più convinto della necessità di invertire la rotta. E’ fondamentale la condivisione, solo sentendoci comunità si potrà fare uno scatto di crescita". 15 nov. 2023

PINA DE FELICE

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