L’argomento è talmente serio e complesso che non può essere oggetto di diatribe politiche, di botta e risposta e di rimpalli di responsabilità perciò è fondamentale istituire una cabina di regia, un coordinamento tecnico-scientifico che proceda a un approfondimento sul dissesto idrogeologico nel comune di Lanciano. La proposta arriva dai consiglieri comunali di minoranza Leo Marongiu Pd) e Giacinto Verna(Azione) alla fine di una conferenza stampa promossa con l’obiettivo di fare chiarezza su alcuni punti della questione. L’ex assessore ai Lavori Pubblici ha tenuto a ricordare l’impegno della passata amministrazione e lo studio capillare prodotto da Nicola Sciarra Ordinario di Geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze psicologiche, della salute e del territorio dell’Università “D’Annunzio” di Chieti.

“Dopo tre anni dal suo insediamento, l'amministrazione comunale non ha un progetto esecutivo sul problema del dissesto idraulico ed idrogeologico di Lanciano. Anzi, decide di interrompere un monitoraggio strategico su corso Trento e Trieste, per iniziare nuove indagini geologiche, spendendo ulteriori soldi pubblici per studi e dati di cui eravamo già a conoscenza – ha puntualizzato Verna - . Fuori luogo parlare di zona rossa, da parte dell’assessore in risposta a un'interrogazione dell'opposizione che parlava di tutt'altro. Delle criticità di quell'area (piazza Memmo, Pietrosa, corso Trento e Trieste, Malvò), l'amministrazione Paolini è a conoscenza dal 2007, da una relazione del geologo Luigi Carabba, protocollata nel 2008, che già allora metteva in evidenza quelle criticità. Dal 2018 in poi la nostra agenda politica è stata incentrata sui problemi legati al dissesto con studi, investimenti di centinaia di migliaia di euro e con una speciale e concreta attenzione all’edilizia scolastica. Ora sentiamo parlare di colori che a sentire il prof Sciarra sono totalmente inutili rispetto alla situazione del nostro territorio. Nell’area del centro c’è un problema di dissesto idraulico, quello che va aggiornato è il Piano stralcio difesa alluvioni, il Psda” ha ribadito Verna.

Il prof Sciarra ha tenuto a rimarcare l’efficacia dell’indagine fatta, uno studio internazionale di settore che evidenziò il fenomeno di subsidenza ovvero l’abbassamento del terreno. “Alla documentazione consegnata nel 2021, mancava solo lo studio di fattibilità, era completa in tutti gli aspetti – spiega – è fondamentale il monitoraggio per capire cosa succede perciò deve essere ripristinato, perché senza non si può dare il via a nessuna opera”. Il prof Sciarra si è soffermato sui rischi che possono derivare dal suolo che si abbassa “non corrono rischi le persone ma potrebbe essere seriamente compromesso il patrimonio artistico e architettonico della città”. E questo è un dato da non trascurare.

Presente alla conferenza stampa anche il geologo Luigi Carabba che ha mostrato lo studio da lui effettuato e la relativa mappa con le aree più problematiche del territorio, dove sono indicati terreni definiti da allora “pessimi”. Problemi, quindi, già individuati nel 2007, ha ricordato il convegno fatto nel 2014insieme a Italia Nostra con al centro proprio le criticità del territorio e pure le voragini che si sono

aperte all’inizio del Corso nel 2018. “Dal 1928 Lanciano si allaga quando piove per molte ore, non è un problema degli ultimi anni, il problema è non aver affrontato la situazione con la necessaria attenzione. Chi amministra dovrebbe amare la propria città e adoperarsi per la sua incolumità”.

“Siamo pronti a collaborare – hanno concluso Verna e Marongiu – se le cose saranno fatte per bene a cominciare da un coordinamento guidato da tecnici ed esperti e supervisionato dall’università”. 22 nov. '24

Servizio di PINA DE FELICE e MASSIMILIANO BRUTTI

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