Eide Spedicato, dicente di Sociologia generale presso l’Università "d’Annunzio" di Chieti-Pescara, ha incontrato docenti, genitori e alunni delle future prime dell’istituto "De Titta-Fermi" di Lanciano (Ch), per parlare delle sfide che oggi devono raccogliere insieme scuola e famiglia in una società sempre più "disumanizzata", in cui viene meno la relazione interpersonale, in favore della tecnologia.
“E’ cambiato il modo di comunicare - ha detto la Spedicato -. Abbiamo di fronte una generazione di giovani illuminati da monitor e smartphone e viene sempre meno lo sguardo, la relazione umana. Lo sviluppo tecnologico - ha aggiunto - è utile, ma fino a quando rappresenta solo un mezzo per l’uomo. Nel momento in cui esso diventa un fine della relazione umana, allora si trasforma in negatività.
"Oggi la scuola - ha spiegato ancora Spedicato - si trova a dover governare una società diversa, mutata, rispetto al passato. Compito della scuola è quello di formare un soggetto colto e un soggetto civile, che presenti i tratti più elevati della realtà umana, che sappia essere responsabile e solidale. Del resto, le società non ci sarebbero se non ci fosse la solidarietà tra gli uomini. Senza solidarietà ci sarebbe solitudine e frammentazione. La scuola deve rispondere a questa necessità con la cultura, il civismo e l’aspetto relazionale e umano, Ma da sola non può riuscirci: si ha bisogno della famiglia! “E allora - ha concluso - occorre una ristrutturazione del proprio ambiente all’interno della famiglia. Un esempio? Non ci si può offendere per un voto negativo preso da un figlio, ma tornare a chiedersi il perché di quel brutto voto. Occorre un’alleanza possibile tra tutte le agenzie educative e culturali; è necessario ricostruire la comunità e questa scuola oggi, per fortuna, ha dimostrato di farlo ancora".
Un lungo applauso e l’intervento della dirigente scolastica, Daniela Rollo, hanno salutato e ringraziato la Spedicato, per il suo prezioso contributo.
Marianna Di Desidero
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