Atessa. Riparte lo smantellamento dell'ospedale. E riparte la battaglia in sua difesa

Cambio del governo regionale e cambio di rotta in materia di sanità. E i primi interventi, che vanno a peggiorare la situazione, sono sull'ospedale di Atessa (Ch). Per il "San Camillo de Lellis", dopo una lunga battaglia dell'attuale amministrazione comunale e dei sindaci del territorio, era stato avviato, dalla Regione Abruzzo, ed era fase avanzata, il riconoscimento di ospedale di area disagiata. Tant'è che, dopo una lunga e lenta agonia, alcuni servizi erano stati riattivati. 

Con delibera numero 53 del 24 gennaio scorso, la Asl Lanciano Vasto Chieti, nella riorganizzazione della rete ospedaliera che si stava portando avanti in Abruzzo, a seguito delle delibere adottate lo scorso anno dalla Giunta regionale, ridefinendo il proprio "modello organizzativo" e l'atto aziendale,  aveva attivato nuovi servizi, come era stato promesso, in precedenza, in un incontro in Comune ad Atessa, dal direttore generale della Asl, Pasquale Flacco, e dall'allora assessore alla Sanità, Silvio Paolucci. La delibera istituiva, nel presidio di Atessa, l'Unità operativa semplice dipartimentale (Uosd) di Medicina generale, l'Unità operativa semplice (Uos) di "Chirurgia multidisciplinare in day surgery"; l'Uos di "Medicina perioperatoria", cioè anestesia. Confermata, inoltre, l'Uos di Pronto soccorso, riattivata in precedenza. Ora si torna indietro...

In questi giorni, infatti, c'è stata la sospensione, a tempo indeterminato, delle attività di chirurgia ambulatoriale, dell'ambulatorio ortopedico e dell'ambulatorio dermatologico. "Che  - tuona il Comitato cittadino in difesa dell'ospedale, che si sta riarmando -  vanno incontro ad esigenze importanti della popolazione. Questa mancanza determina gravi disagi e allunga le liste di attesa, anche all'ospedale di Lanciano. Non è ammissibile - viene sottolineato - che, dopo tutte le delibere regionali e aziendali che ci sono state sull'ospedale di area disagiata,  il "San Camillo de Lellis" continui a subìre continue spoliazioni di attività, cosi come in passato è stato anche per le attrezzature".

Per questo il Comitato, nei giorni scorsi, è tornato a riunirsi, decidendo "di allargarsi" e di coinvolgere nella lotta, "altri cittadini, operatori sanitari e tutti coloro che possono contribuire a raggiungere l’obiettivo che ci proponiamo, che è quello di avere un presidio ospedaliero nel nostro territorio".

Il Comitato, in vista della visita dell''assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, previsto per giovedì 23 maggio prossimo, chiede un incontro urgente con la stessa per capire che futuro aspetta l'ospedale della Val di Sangro.

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