Erano appena passate le 14 di ieri, all’interno di un piccolo locale commerciale in pieno centro di Montesilvano (Pe), quando marito e moglie, titolari dell’attività, hanno iniziato l’ennesimo litigio.
La donna, vessata da anni, capisce che questa volta la situazione potrebbe precipitare e riesce a mandare qualche messaggio alla figlia per allertarla e farle capire che “papà è infuriato”. La situazione in ogni caso precipita.
La donna viene chiusa in uno stanzino; il bisticcio verbale cede il passo alle mani con un tentativo di strangolamento da parte dell’uomo, ma la malcapitata riesce a divincolarsi. Non contento, lui afferra un coltello, la 48enne riesce ancora a contenere l’ira del marito che nel frattempo impugna un paio di grosse forbici... Quindi l’epilogo, con un fendente l'uomo la colpisce all’addome.
Lui capisce di aver compiuto un fatto grave, si ferma per qualche istante ed è proprio in quel momento che lei riesce a trovare lo spazio per scappare, afferrando uno straccio per tamponarsi la ferita sanguinante. Scappa dal suo negozio, corre velocemente sotto shock trovando rifugio all’interno della polizia municipale di Montesilvano.
Gli agenti si mobilitano immediatamente per prestare soccorso alla donna e lanciano l’allarme ai carabinieri che si precipitano sul posto bloccando l’uomo, subito identificato. "Un finale triste, purtroppo l’ennesimo, - dice una nota dell'Arma -: la spirale di violenze domestiche non pare avere limiti e questa volta a farne le spese è una mamma di due figlie una di 20 e l’altra di 9 anni, una 48enne straniera, ma residente a Pescara da molti anni".
All’ospedale la vittima racconterà ai militari la difficile convivenza con l’uomo, fatta di continue minacce, violenze fisiche, privazioni economiche e della propria libertà. Alla base di tutto, da quanto ricostruito, vi era il tarlo della gelosia, un tormento che la donna riferisce essere durato anni, tanto da rendere la sua esistenza impossibile. Tuttavia, ricattata anche sotto il profilo economico non avendo altre risorse se non quella dell’attività di famiglia, ha sempre rinunciato a denunciare, subendo i soprusi con l’idea di salvaguardare le figlie.
Il marito è stato dichiarato in stato di arresto e rinchiuso nella casa circondariale San Donato di Pescara. 21 nov. 2024
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