Per mezzo Abruzzo è emergenza idrica, nonostante le sue montagne, Maiella e Gran Sasso, sino  custodi millenari di preziosi acquiferi. Ma reti colabrodo, dimenticate per decenni, inadeguate e obsolete, appaiate alla siccità, stanno creando grossi problemi e disagi, soprattutto nelle province di Chieti e di Pescara.

Quarantanove comuni del Chietino sono alle prese con interruzioni  programmate della fornitura dell'acqua, che in alcune zone è utilizzabile solo per poche ore al giorno, quelle centrali. Ma, secondo la Sasi, società di gestione del servizio, nelle prossime settimane la situazione, già drammatica, potrebbe peggiorare.

Mai l’acqua è stata così scarsa - spiegano alla Sasi -, tanto da superare, in criticità, quello che era finora stato l'anno più buio, il 2007. “Alla mancanza di precipitazioni, di piogge e di neve, dello scorso inverno - rimarcano - con la portata delle sorgenti in calo, si sono unite le elevate temperature, e il risultato è che i serbatoi che alimentano i comuni di competenza non sono in grado di rispondere alle esigenze.

Parlano il presidente Sasi, Gianfranco Basterebbe, e Fabrizio Talone, responsabile reti adduzione e distribuzione della Sasi. 25 lug. 2024

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