Viola le norme anti coronavirus e fa incetta di tartufo nel Parco, in Abruzzo: denunciato

Ha violato le norme anti Covid-19, quelle che tra l'altro impediscono di spostarsi nelle regioni in "zona rossa". Ma lui, senza pensarci troppo, dalla provincia di Frosinone, e in particolare da San Donato Val Comino, è giunto in Abruzzo per far incetta di tartufi. Tra l'altro all'interno del Parco nazionale.

Ma sua "visita" non è sfuggita i guardiaparco dei reparti di Opi e Pescasseroli che hanno bloccato e denunciato il 45enne mentre in località la Parruccia di Gioia dei Marsi (Aq) e si accingeva a riprendere la propria autovettura con due cani al seguito e il classico vanghello per cavare.

L'uomo aveva raccolto una quantità incredibile di tartufo nero invernale: cinque chili, che sono stati sequestrati e consegnati alle residenze sanitarie anziani di Alfedena e Barrea. Dopo l'accertamento è stato condotto presso gli uffici della sorveglianza del Parco a Pescasseroli dove gli sono state contestate innumerevoli violazioni: dalla raccolta abusiva del tartufo, che in area protetta può essere fatta solo se autorizzati e all'interno del proprio territorio di residenza, alla raccolta di un quantitativo oltre le norme, che ricordiamo essere di due kg a persona, al giorno.

E poi l'aver snobbato le norme in materia di prevenzione del coronavirus, perché arrivato dal Lazio; la violazione della norma sull'uso dei sentieri: non poteva uscire dai sentieri né tantomeno girare coi cani, fino alla denuncia per danneggiamento di habitat naturali. "E' un episodio gravissimo - dice il direttore del Parco, Luciano Sammarone - che denota il totale disprezzo di tutte le regole esistenti e un atteggiamento di profonda ignoranza verso una risorsa naturale importante e pregiata, che rischia davvero di essere compromessa dalla raccolta esagerata e senza criteri. Né può valere in alcun modo la crisi derivante dall'epidemia".  01 dic. 2020

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