Lo sperone di roccia che quasi abbraccia il paese minacciato da bagliori, dalle fiamme che da venerdì scorso e fino ad oggi hanno divorato il territorio: è questa, ora, la cartolina da Pizzoferrato (Ch) .
Incendio partito il 13 agosto scorso, da un pensionato, poi denunciato, che stava ripulendo un'area di proprietà da erbaccia infestante. Le ha dato fuoco e da lì si è scatenato l'inferno. Il fuoco, date le temperature africane, è sfuggito al controllo dell'uomo che, resosi conto del pericolo creato, ha dato subito l'allarme. Ha avvisato i carabinieri che hanno richiesto l'intervento dei pompieri. Ma sono stati quattro giorni da incubo: con le fiamme che, alimentate da folate di vento, sono andate in fretta su e giù per i Monti Pizzi, devastandoli, ingoiando alberi, incolti e seminativi, macchia mediterranea, tratti di una pinetina, qualche rimessa agricola, con animali morti.
A tratti hanno cinturato e lambito il centro abitato, con i residenti in apprensione. Ogni volta gli incendi sembravano domati e la situazione sotto controllo, ma ore più tardi ecco, dalla cenere e dalle braci rimaste accese, ricominciare tutto daccapo. Momenti di paura a Ferragosto quando, dopo che il giorno prima sembrava che l'emergenza fosse stata debellata, il fuoco è ripartito, prima dell'ora di pranzo, aggredendo, in un baleno, le zone attorno al borgo. Alcune case e attività di ristorazione a forte rischio. Sono tornati i pompieri da Casoli, da Lanciano e da Chieti. Squadre a terra che, dati i luoghi accidentati e impervi, non sono riusciti ad arrestare la corsa degli incendi. Intervenuti i militari delle stazioni carabinieri "Parco" di Pizzoferrato e forestali di Villa Santa Maria e volontari della Protezione civile. In aiuto, col buio, anche la polizia di Lanciano. Nessun mezzo aereo è stato mandato sul posto, pur se richiesto, perché erano impegnati nel Teramano. Con le tenebre il fuoco ha continuato a fare danni, riprendendo puntualmente vigore.
Questa mattina massima allerta. Sono finalmente arrivati canadair ed elicotteri che hanno smorzato e tagliato il fronte ampio delle fiamme. Giunto anche l'Esercito, con gli Alpini del battaglione "Vicenza" dell'Aquila al lavoro, a terra, per la bonifica di zone già bruciate, e autobotti per il rifornimento idrico per i mezzi della Protezione civile e moduli antincendio per la salvaguardia delle aree abitate. 16 ago. 2021
@RIPRODUZIONE VIETATA