Petrolieri all'attacco: nuovo progetto per estrarre gas da sotto il lago a Bomba. Dopo 15 anni di battaglie e sentenze contro...
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Petrolieri, gli stessi di sempre, ancora all'attacco... Vogliono estrarre gas da sotto il lago di Bomba (Ch). E' il quarto progetto, il quarto tentativo dal 2009, dopo quelli degli anni Sessanta, quando l'idea fu abbandonata, dopo lunghi tentativi, da Agip, che dovette arrendersi alla fragilità dei luoghi. 

Quindici anni di lotte, cataste di documenti e carteggi, anche storici; una pila di sentenze della magistratura, una tenace e ferma opposizione dei cittadini; il parere negativo della Commissione Via nazionale per il rischio di terremoti indotti e la censura del Consiglio di Stato sui pericoli per la diga, non sono serviti a mettere un punto alla vicenda. L'ultimo no al progetto è del 2021; in precedenza il diniego c'era stato nel 2018.

Ora ci riprovano, con l'ennesima variante... "Ma noi siamo pronti a riprendere la battaglia", dicono ad Abruzzolive.tv alcuni residenti, sempre in prima linea. La mobilitazione riparte il 7 ottobre da Bomba, al Museo etnografico, con un incontro pubblico per spiegare il nuovo assalto al territorio. Stavolta preceduto da una campagna mediatica.

"Sono sempre gli stessi", rimarca qualcuno. E' la compagnia Cmi Energia che detiene la concessione e la LNEnergy che adesso dovrebbe operare. Cmi, che è la ex Forest Oil, nel 2016, aveva già presentato al ministero dell’Ambiente una richiesta di valutazione di impatto ambientale per attivare il giacimento di gas "Colle Santo". Il piano di sviluppo, allora, prevedeva lo sfruttamento di due pozzi, in 14 anni, da cui risultava una produzione complessiva di 2.156,8 milioni di metri cubi di gas e di 127mila di barili di oli e condensati. L’area del giacimento sarebbe poi stata collegata con la rete della Snam.

Le motivazioni alla base di quest'ultimo progetto, le stesse propinate, a ripetizione, dal 2009, condite di mezze verità, sono elencate in un sito internet appositamente creato. 

"Il giacimento di Collesanto - si legge sul web - è ubicato nel territorio del comune di Bomba, in provincia di Chieti. Si tratta di un reservoir  (serbatoio, ndr) di 2 miliardi di Sm3 di gas... I pozzi (MP 1 e MP 2), destinati alla coltivazione/messa in produzione del giacimento, si trovano a Monte Pallano, a pochi chilometri dal centro abitato di Bomba e sono già perforati e pronti ad essere operativi dal 2007, in virtù di permesso di ricerca accordato nel 2004 dall’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse (Unmig) e dell’approvazione del relativo Programma lavori, condiviso ed asseverato dalla Regione Abruzzo, secondo quanto stabilito dall’Accordo Stato/Regioni in materia ambientale. In Italia, Collesanto è il più grande giacimento di gas onshore non in produzione, le cui riserve in termini di confronto percentuale sono paragonabili al consumo di gas dell’intera regione Abruzzo". Nessun accenno alle svariate bocciature accumulate nel tempo. 

"Il nuovo progetto - aggiunge l'azienda proponente, che è già stata al Ministero e in Comune a Bomba - presenta una serie di vantaggi per il territorio e per l’ambiente. Eccoli punto per punto. E' il primo progetto di “Small scale Lng” in Italia realizzato direttamente in un giacimento di gas naturale. Si tratta di Lng (liquefied natural gas o gas naturale liquefatto, ndr) a km 0 in un’area industriale energivora. La fornitura locale garantita di natural gas sotto forma di Lng è pari a 40.800 ton/anno in media". Poi la solita, già sentita, solfa... "Contribuirà a un Abruzzo più pulito attraverso l’utilizzo di Lng per trasporto su gomma e marittimo. Contribuirà alla competitività dell’industria locale. Si tratta di un nuovo investimento di circa 70 milioni di euro di capex con oltre 500 posti di lavoro durante la costruzione e "Multiplier effect" nell’economia locale. Si tratta di una produzione locale con costo del gas inferiore a quello del gas acquistato dalla Russia e dall’estero in generale. Non ci saranno nuove perforazioni rispetto ai pozzi presenti e già perforati. Non saranno più necessarie ippeline e infrastrutture ausiliarie alla rete di raccolta gas".  Ma altri tipi di infrastrutture ci saranno... "E' il primo impianto in Europa di liquefazione del gas con contestuale produzione di idrogeno da elettrolizzatore e cattura e liquefazione della CO2 per circa 1.400ton/anno non immesse in atmosfera". 

Insomma, il solito refrain. Tutto già scritto dalle varie compagnie e nei vari progetti fotocopia che si sono avvicendati nel tempo: stavolta vengono solo utilizzati un po' di termini inglesi in più.

Loro già si sono messi all'opera, creando uffici, illuminando e mettendo un guardiano sul posto. 02 ott. 2023

SERENA GIANNICO

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