Treglio. Alla riscoperta e valorizzazione del graffito
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Il borgo di Treglio (Ch) riscopre e rilancia il graffito, particolare tipo di decorazione ad affresco che veniva utilizzata in epoca rinascimentale in Italia per abbellire le facciate dei palazzi con arabeschi e disegni a grottesche. “E' un'antica tecnica – spiegano i maestri bellunesi Laura Ballis e Giovanni Sogne, che in questi giorni, e fino a domani, sono al lavoro a Treglio dove si sta svolgendo un corso, il primo, di graffito –. Essa – continuano - fa parte del patrimonio della storia dell'arte italiana e che è stata abbandonata a fine Ottocento. Ora c'è una ripresa dell’interesse verso questa tecnica che, introdotta in varie forme artistiche, può essere un interessante mezzo espressivo. E, soprattutto, non può mancare in una Scuola, come quella di Treglio, che propone e si prefigge di insegnare l'affresco”. Il corso, di carattere nazionale, seguito da allievi giunti anche da Lazio e Piemonte, è stato organizzato dall'associazione culturale Treglio Affresco, presieduta da Antonella D'Addario, con il patrocinio del Comune.

“Un corso professionale ed emozionante, – dice D'Addario -. E' stato voluto perché il graffito o sgraffio è una variante dell’affresco pittorico e noi non potevamo non abbracciare quest'altra avventura. E' tecnica molto più complessa perché ad esempio, a differenza dell’affresco pittorico, ci sono da preparare più malte, ciascuna di colore diverso; non si usano pennelli ma mirette, sgorbie.... Le malte vanno abilmente sovrapposte e poi sgraffiate seguendo le linee precedentemente progettate e riportate in superficie. Alla fine si realizza un vero e proprio bassorilievo. Richiede abilità e pazienza. Inoltre, qui, abbiamo maestri speciali, con i quali, spero di cuore, abbia inizio una stretta collaborazione”. Il graffito richiede una buona padronanza e naturalezza nel disegno. E’ necessaria una mano sicura perché non sono ammesse esitazioni, ritocchi o correzioni.

Questi gli allievi: Carmen Contartese, Paola Di Nunzio, Maria Fars, Gabriella Bianco, Giovanna Barisci, tutti del posto e poi Maria De Vecchi di Novara, Fedora Blasco e Patrizia Gioia, che arrivano da Roma e Dina Dvdovenco di Castel Frentano. Sono tutti impegnati nella realizzazione di graffiti, sia in laboratorio sia sui muri del paese.

“Si tratta – afferma il sindaco Massimiliano Berghella – di una novità assoluta, che precede la Settimana internazionale dell'Affresco che si svolgerà dal 22 al 28 agosto prossimi. Come è stato per l'affresco, che oggi ci caratterizza e ci contraddistingue in Abruzzo e in Italia, vogliamo riportare in auge anche questa particolare ma affascinante tecnica di decorazione a fresco, che ha origini lontane e di cui, per ragioni culturali, bisogna assolutamente riappropriarsi. Un'altra bella sfida”.

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