L’inconfondibile accento toscano, il tono pacato e l’analisi lucida dell’attuale clima politico, con particolare riferimento al ruolo fondamentale della democrazia rappresentativa e quindi all’importanza della partecipazione: così Rosy Bindi ha salutato Lanciano (Ch) e l’affollata platea del Polo museale, ringraziando prima di tutto per il Premio nazionale intitolato a Nicola Bellisario che quest’anno è andato appunto all’ex ministro della Sanità.

“Abbiamo scelto di premiare Rosy Bindi, per le sue qualità politiche e umane in linea con i principi ispiratori di mio padre Nicola e mio zio Vincenzo”, ha precisato Gabriella Bellisario autrice del libro dal titolo significativo che rimanda a periodi storici lontani per metodo e contenuti, da quello che viviamo “L’avventura del primo Centro-Sinistra in Italia, Lanciano 1958-1964”. Un impegnativo lavoro di ricerca e di approfondimento che ci consegnano più di duecento pagine che offrono numerosi spunti di riflessione. “Ho sentito quasi la necessità, l’urgenza di raccontare ripercorrendo pezzi della storia di mio padre e di mio zio che diventa poi la storia di un partito e dei cambiamenti intervenuti in quegli anni. Non una commemorazione, né spirito nostalgico, solo la volontà di evidenziare che si può fare politica senza l’attaccamento alla poltrona, con un linguaggio mai offensivo, con spirito di servizio e attenzione vera alla comunità. Mio padre e mio zio hanno sempre sostenuto e coltivato un’idea di democrazia che nascesse dal basso, dalla gente, per questo era importante informare, spiegare perché solo la conoscenza favorisce la partecipazione. Con questo libro ho cercato di superare anche le remore e i pregiudizi che avevo nei confronti della Dc e di comprendere il fermento e pure gli scontri che animavano il partito e i successivi cambiamenti”.

Al tavolo dei relatori lo storico Costantino Felice che ha curato la prefazione del libro e nel suo intervento ha evidenziato il ruolo della Dc nel processo di sviluppo nel vastese ma anche in altre zone d’Abruzzo.”La democrazia cristiana è sempre stato un partito dove hanno convissuto anime diverse e la corrente dorotea venne all’epoca s confitta da quella vicina alla sinistra, anche per quanto riguarda la lotta all’insediamento della Sangro chimica in Val di Sangro. Il libro di Gabriella da un contributo notevole alla comprensione di quegli anni. Ci consente di capire i meccanismi interni alla Dc e permette di comprendere il rapporto tra politica ed economia. L’Abruzzo ha registrato un modello di sviluppo riuscito, non abbiamo avuto cattedrali nel deserto, è stato un processo virtuoso”. Chi sono stati gli artefici di questo modello? Quali meccanismi e fattori positivi si sono innescati per favorire questo risultato? “Sarebbe interessante approfondire e dare risposte più precise anche a questi interrogativi” ha concluso Costantino Felice.

Volti noti e non nella sala affollata, applausi e attenzione per i vari interventi, in particolare per quello della Bindi alla quale non si può non riconoscere la coerenza

politica, la serietà e il coraggio delle scelte e a profonda umanità. “La democrazia è pluralista perché il mondo è pluralista, la diversità è una ricchezza e la partecipazione è determinante”ha ribadito Rosy Bindi sottolineando con forza la necessità di una nuova legge elettorale. 19 dic. '24

Servizio di PINA DE FELICE e MASSIMILIANO BRUTTI

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