Con le severe norme di tutela animale, lo zoo Park Safari di Rocca San Giovanni (Ch) è l’unico rimasto in Abruzzo e ora si fregia della licenza di giardino zoologico concesso dai ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche Agricole.
Da marzo sono giunti oltre 60 mila visitatori, tante le famiglie, per ammirare su 4 ettari 143 animali di 53 diverse specie. Si chiude l’8 dicembre. È un fenomeno turistico che richiama da tutto il centro sud e si fanno importanti progetti di ricerca. “Gli zoo moderni – spiega Renato Bellucci- servono per istruire il pubblico sul mondo animale. E la maggior parte di loro servono alla conservazione, anche per problemi in natura. Gli zoo si aiutano per mantenere gli animali e farli riprodurre perché molti si stanno estinguendo”.
I progetti di conservazione sono impegnativi e ci vuole uno staff d’avanguardia. Il Park Safari conta sul veterinario interno Aldo Corvini, quello esterno Michele Capasso e l’etologo Spartaco Gippoliti, ben 70 pubblicazioni scientifiche, e poi collaborazione con le università di Teramo e Pescara per progetti didattici per i bambini, tra cui l’interazione con gli animali e attività pratiche, pure la ricerca di tracce ed impronte.
Gli struzzi fanno compagnia alle giraffe e nella savana spiccano i sei metri di altezza di Fanny e poi l’elefantessa asiatica Baby, 49 anni, che si presta alla didattica facendosi pareggiare le unghie; un’ora per ogni piede. Presto lo zoo si allargherà di 2,5 ettari. Le aree geografiche sono savana africana, Americhe, con alligatori del Missisippi, caimani, voliere miste che ospitano anche cavalieri messicani e pappagalli; poi l’area australiana con canguri ed emu, e fauna europea.
“Stiamo implementando anfibi e rettili, con la specializzazione di quelli autoctoni abruzzesi - aggiunge Bellucci- perché tra i programmi c’è conservazione e salvaguardia del rettile mediteranno e italiano”. Il Park Safari è gestito dalla storica famiglia Bellucci, papà Mario, domatore di fama mondiale, mamma Yvette e i figli Renato, Alessandro e Claudio. Dopo nascite di valore scientifico, in primis i leontigre, quest’anno sono nati due istrici, due canguri e un lichi del Nilo. Bella compagnia per zebre, rinoceronti, antilopi, cammelli, coccodrilli ed altro.
Walter Berghella
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Foto Andrea Franco Colacioppo