"Sul palco di Sanremo c'ero anch’io, nel 2017, con quel bouquet consegnato a Fiorella Mannoia. E quest’anno ci torno". Lo dice con un pizzico di orgoglio. Lei è Giuseppina Di Minni, per tutti Pina, 52 anni, fiorista originaria di San Vito (Ch) e che vive a Lanciano (Ch). Valigia alla mano, destinazione teatro Ariston. Nella kermesse canora più importante d’Italia sarà presente, per la terza volta, con le sue composizioni floreali.
"Mi sono iscritta dalla Scuola nazionale "Pianeta fiore" e dopo gli studi, fantasia e sudore, sono stata selezionata per Sanremo", racconta, indaffarata nel suo laboratorio e rivendita "Fiori & colori", in via per Fossacesia a Lanciano. "Siamo una squadra nazionale, dell’associazione Fioristi Italiani; siamo in circa 20 e siamo lì, all'opera, per una settimana, fra cantanti, personaggi dello star system, giornalisti e pubblico". Una full immersion di musica e versi, colori e profumi.
Ore di preparazione al mattino per gli allestimenti e nel pomeriggio a ideare composizioni. "La sera - riferisce - anche noi ci godiamo un po’ di Festival!" Qual è il primo appuntamento in Liguria? "Il red carpet, per la presentazione degli artisti fra le ali del pubblico su quell’ormai celeberrimo tappeto rosso. C’è una ressa di fan e simpatizzanti. Lì inizia la nostra arte floreale".
Pina Di Minni si è specializzata in bouquet scenografici, "quelli in legno e midollino", specifica, "composizioni artistiche ideate nella notte, fra un intuito e un lampo di genio". E com’è l’ambiente attorno a questo appuntamento? "Un mondo a sé. Quello che si vede in tv è uno spaccato minimo rispetto alla vita che gira attorno allo spettacolo. E poi l’Ariston, dal piccolo schermo, sembra un teatro immenso, ma non lo è. In quella settimana viene ristrutturato a misura dell’evento. Una trasformazione tout court". Cosa ti ha colpito in questi anni? "L’emozione e il nervosismo, a volte, degli artisti. Li credi impassibili ed invece tremano. E' un palco che intimorisce tutti, comunque". Cosa significa tornare all’Ariston? "Una opportunità di crescita professionale. C’è scambio di idee, ci sono suggerimenti, c'è collaborazione. Ci si rimette in gioco come se fosse il primo appuntamento. Fra noi poi c’è un clima disteso, senza rivalità o sotterfugi".
"L'artista che più mi ha impressionato? La Hunziker! Un pilastro di bellezza. Lo scorso anno per la lotta contro la violenza alle donne, della quale lei è testimonial, ha regalato più di mille ranuncoli apposti su spillini che ha fatto indossare a tutti". E il conduttore? "Baglioni? L’età anagrafica inganna. Da vicino è ancora il ragazzo di "Questo piccolo grande amore"… il brizzolato gli dà classe, ma ha un animo giovanile". Le donne, all’Ariston? "La Parietti colpisce. Sì ok, lei ha già confermato che qualche ritocco l’ha fatto... Ma la più bella è un’altra…". Cioè? "La Mannoia! Elegante, raffinata. Custodice, nella propria personalità, l’eleganza delle sue canzoni d’autore. Ha quel portamento che ogni donna vorrebbe. Classe e semplicità". E quel bouquet di due anni fa? "Un’emozione grandissima! E poi ho conosciuto Gabbani, il vincitore, simpaticissimo! Anche Ermal Meta, vincitore insieme a Fabrizio Moro lo scorso anno, è di un altro livello: professionale come non ti aspetti". E non finisce qui, perché Pina "pesca" altro nell’album dei ricordi ... "La Vanoni poi ha un suo stile. E' tutta d’un pezzo".
Come si svolgerà il lavoro? "Per una settimana dobbiamo far risplendere i fiori della Liguria. Ogni anno dobbiamo rispettare le direttive che giungono dai coltivatori. Anno per anno si privilegia una tipologia di fiore". Nel 2018 sono stati protagonisti i ranuncoli, due anni fa i papaveri. E quest’anno? "Lo sapremo lì, fra qualche giorno. Dovrò quotidianamente preparare 7-8 boquet che saranno selezionati dal personale della Rai in base ovviamente alle serate, al clima delle canzoni, degli ospiti ecc. ecc. E' una piacevole competizione".
Alessandro Di Matteo
Nelle foto la fiorista Di Minni con artisti a Sanremo; con il giornalista Alessandro Di Matteo e poi mentre lavora
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