Il museo delle genti d’Abruzzo ospita, fino a metà gennaio, la mostra "Michele Cascella. In principio fu Michele. Opere 1907-1980", patrocinata dal Comune di Pescara. L'esposizione antologica, a cura di Massimo Pasqualone, ripercorre l’evoluzione pittorica di uno dei maggiori esponenti dell’arte italiana del Novecento. Decine le opere, che coprono un arco temporale che va dal 1907 alla fine degli anni '80.

Michele Cascella (1892-1989) nasce a Ortona. Figlio d’arte, sin da giovane si dimostra abile in disegno e pittura. Attraverso la sperimentazione con varie tecniche raggiunge a mano a mano un linguaggio pittorico proprio nella creazione di paesaggi e composizioni floreali che si distinguono per la peculiare potenza cromatica.

“Ed è questo il suo successo – scrive Pasqualone nel catalogo della mostra – diremmo oggi la sua immediatezza, la sua incredibile forza, che nel cammino proposto ci indica un autentico mostro sacro della pittura italiana del Novecento. La natura, per Michele, è il posto dove l’anima inquieta si rifugia, è il luogo della pace interiore, della meditazione, concetti desunti ovviamente da una tradizione simbolista, estranea alla caducità delle cose terrene, in un ricettacolo di esplosioni cromatiche che rendono avvincente questo percorso. È chiaro che taluni paesaggi, elisi dal brutto, impregnati di colore, diventano simbolo dell’eternità, quell’essere antichi come le montagne, per dirla con Gandhi, che sono il presupposto di ogni opera d’arte, capace di infinito, di eterno, di bellezza, concetti che solo la natura, appunto, può possedere".

Cascella non cede al fascino delle correnti intellettualistiche del secolo scorso, sceglie di rimanere su un filone più attraente e immediato, comprensib le ad un vasto pubblico e ancora oggi questo contribuisce a far sì che la sua pittura viene recepita ed apprezzata su grande scala. 01 gen. 2024

 

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Servizio di AMERICO CARISSIMO

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