A prima vista sembrerebbe un luogo come un altro, un pezzo di campagna in contrada Villa Andreoli a Lanciano (Ch). Ma se ci si addentra tra gli alberi e la vegetazione ci si accorge che non è un posto come un altro, ma un luogo da scoprire, quasi incantato, abitato da forme e colori espressioni di mano d’artista.

Lui era Nicola Giammarino, nato a Lanciano nel 1944 e che dopo aver frequentato l’Istituto statale d’Arte di Lanciano, è stato il primo studente a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. E' diventato aiutante di Roberto Crippa, pittore, scultore e aviatore italiano, e in seguito di Alik Aldo Cavaliere, scultore e professore di scultura e direttore dell’Accademia di Belle Arti a Brera.

Cavaliere ha convinto Giammarino a fare il professore al Liceo artistico fino all'età della pensione. Con la sicurezza economica e con l’aiuto di Miriam, sua compagna olandese, Giammarino  ha cominciato a realizzare sculture Totem, di gesso: siamo negli anni ’60.

Le forme sono quelle surreali e di grande formato. Ogni volta che i due hanno fatto ritorno nella casa di Villa Andreoli, hanno innalzato sculture di forma e grandezza diversa, fino a 15 metri di altezza, ricoprendo un ampio terreno. Un luogo sconosciuto ai più, che attualmente fonde l’opera artistica dell’uomo con quella spontanea della natura.

Un posto da scoprire ma soprattutto da salvaguardare, come spiega l’artista Alessandro Jasci, amico di vecchia data di Giammarino: “Nicola Giammarino - dice Jasci - quando tornava a Lanciano con Miriam era sempre impegnato a realizzare sculture  nel suo orto-giardino. Aveva mantenuto rapporti con 2-3 amici compagni di scuola e si vedevano la sera nel bar. Anche io, di ritorno dall'Accademia di Firenze e da moltissimi viaggi da Roma, frequentavo lo stesso bar. Lanciano è una città che con le sue famose fiere ha sempre avuto scambi e contatti internazionali. Il giardino delle sculture  di Giammarino va riscoperto e valorizzato. Lanciano  così mostrerebbe un'altra sfaccettatura della cultura dei suoi artisti”. 30 ago. '23

Servizio di MASSIMILIANO BRUTTI

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