Uccisa la fantasia, stop alla magia.... Lacrimoni e pianti dei piccoli. Termina senza lieto fine la favola più bella, quella sognata e vissuta da tutti i bimbi. Senza renne e balocchi e il vocione con il classico... 'Oh oh oh...!"
La fine dell'omone rosso della fantasia di grandi e piccini è stata decretata in una scuola primaria di Lanciano (Ch), giorni fa, durante un racconto in classe. E' stata una terza elementare a sperimentare l'inopportuno zelo di una insegnante di religione che ha cancellato, con un pugno di parole, un pezzo di fantasie d'infanzia. "Babbo Natale non esiste, è una invenzione...", ha detto. Per i bambini una mazzata. Sono tornati a casa disorientati. I genitori, inferociti, trovatisi a gestire una situazione improvvisa: "Ma certo che esiste, anche se ci sono dei sosia in giro... la sua casa è vicina al Polo Nord!".
Sui social si è alzata la polemica. J'accuse nei confronti della maestra; mamme e papà che a fatica hanno cercato di capire perché far finire in modo così drastico "il sogno di Babbo Natale che arriva con la slitta insieme a Rudolph, la renna magica con il naso rosso che fa strada nella notte dei regali...": questo il racconto in aula che avrebbe dato origine all’uscita infelice della insegnante.
Lei ha provato a salvare il salvabile dichiarando di essere stata fraintesa. Eppure questa la frase riferita: "Gli elfi non esistono, esistono gli angioletti, Babbo Natale non esiste. I regali li portano i papa" (e le mamme no? ndr). I genitori sono convinti che la docente abbia rovinato una favola: "E' distruttivo parlare così ai bambini. Il senso del Natale per i bambini è quello...". "Subito la denuncia - buttà lì qualcuno - perché distruggere la magia del Natale è... penale". E ancora, e anche "... Cara maestra quella figura che noi tutti chiamiamo Babbo Natale è colui che fa sognare i bambini nei giorni antecedenti a quell’evento con gli occhi pieni di gioia e di speranza". Di cui quest'anno, con la pandemia da coronavirus, c'è bisogno ancora di più.
Era il settembre 1897 e il New York Sun pubblicò un editoriale dal titolo... "Yes, Virginia, there is a Santa Claus" (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”). Ma come si era arrivati a questo? Il dottor Philip O’Hanlon di Manhattan si era sentito domandare dalla sua bambina di otto anni Virginia se Babbo Natale esistesse. Virginia aveva cominciato a dubitarne per quello che le avevano detto alcuni coetanei.
Suo padre le aveva suggerito di scrivere al Sun, un importante quotidiano del tempo, assicurandole che "se lo dice il Sun, allora esiste". Uno dei direttori del giornale, Francis Pharcellus Church, che era stato corrispondente di guerra durante la Guerra Civile, scrisse la risposta che oggi, più di un secolo dopo, resta l’editoriale più riprodotto nella storia dei giornali anglosassoni. "Caro direttore, - scrisse Virginia - ho otto anni. Alcuni dei miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: "se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero". La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale?" Virginia O’Hanlon...
Il direttore del quotidiano, Edward P. Mitchell, passò la lettera a Church, che così rispose...
"Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Sono stati contagiati dallo scetticismo tipico di questa era piena di scettici. Non credono a nulla se non a quello che vedono. Credono che niente possa esistere se non è comprensibile alle loro piccole menti. Tutte le menti, Virginia, sia degli uomini che dei bambini, sono piccole. In questo nostro grande universo, l’uomo ha l’intelletto di un semplice insetto, di una formica, se lo paragoniamo al mondo senza confini che lo circonda e se lo misuriamo dall’intelligenza che dimostra nel cercare di afferrare la verità e la conoscenza.
Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Cielo, come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse! Sarebbe triste anche se non esistessero delle Virginie. Non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e dalla vista. La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe.
Non credere in Babbo Natale! E' come non credere alle fate! Puoi anche fare chiedere a tuo padre che mandi delle persone a tenere d’occhio tutti i comignoli del mondo per vederlo, ma se anche nessuno lo vedesse venire giù, che cosa avrebbero provato? Nessuno vede Babbo Natale, ma non significa che non esista. Le cose più vere del mondo sono proprio quelle che né i bimbi né i grandi riescono a vedere. Hai mai visto le fate ballare sul prato? Naturalmente no, ma questa non è la prova che non siano veramente lì. Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere.
Puoi rompere a metà il sonaglio dei bebé e vedere da dove viene il suo rumore, ma esiste un velo che ricopre il mondo invisibile che nemmeno l’uomo più forte, nemmeno la forza di tutti gli uomini più forti del mondo, potrebbe strappare. Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde. Ma è tutto vero? Ah, Virginia, in tutto il mondo non esiste nient’altro di più vero e durevole. Nessun Babbo Natale? Grazie a Dio lui è vivo e vivrà per sempre. Anche tra mille anni, Virginia, dieci volte diecimila anni da ora, continuerà a far felici i cuori dei bambini". 19 dic. 2020
Alessandro Di Matteo
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