''L'Aquila si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma e il riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2026 non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire ulteriormente il tessuto sociale le nostre comunità". (VIDEO PROCLAMAZIONE)
Così il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, commentando la proclamazione della città come Capitale italiana della cultura per il 2026.
Anche il vescovo dell'Aquila dà voce alla gioia per "il prestigioso titolo assegnato a L'quila. Non si tratta di un privilegio accordato alla città, ma del giusto riconoscimento dei molteplici ''meriti'' acquisiti nel corso della sua storia", sottolinea il cardinale Giuseppe Petrocchi sul sito dell'arcidiocesi. "La cultura - si sa - non è limitata al solo ambito accademico, di cui la nostra Università è insigne artefice, e neppure è circoscritta all'ammirevole patrimonio artistico e monumentale da cui l'intero territorio è impreziosito. Cultura è, anzitutto, formulazione di una ''visione-del-mondo'' che consente di elaborare e trasmettere una sapiente e fattiva ''lezione di vita''. Gli annali, che raccontano le vicende di L'Aquila - e le tragedie che ha attraversato - la accreditano a esercitare un ''magistero'' ideale ed esistenziale: in dimensione nazionale e mondiale".
"Il tesoro culturale, che L'Aquila custodisce, - prosegue Petrocchi - è radicato nei valori cristiani e umani che sono stati ''collaudati'' nella testimonianza di fiera resilienza e tenace creatività offerte davanti alle gravi sfide che varie epoche Le hanno opposto. In questa straordinaria 'eredità' - spirituale, intellettuale, etica e sociale - brilla la Perdonanza celestiniana, che ha motivato Papa Francesco, nella sua recente Visita Pastorale del 28 agosto 2023, a proclamare L'Aquila 'Capitale di Perdono, Capitale di Pace e di Riconciliazione!'. Le sono state così affidate una vocazione e una missione di immensa portata, a livello locale, regionale e universale. Anche l'Unesco - ricorda - ha onorato la nostra città, iscrivendo la Perdonanza nel Patrimonio immateriale dell'Umanità". Per queste ragioni, scrive Petrocchi, "la nostra non è solo una Città ''tra'' i monti'', ma è diventata una Città posta ''sul'' monte: in senso evangelico! Città che dall' ''Altura culturale'' che ha faticosamente conquistato, può lanciare uno sguardo planetario e lasciarsi ''guardare'' da quanti amano costruire un modo migliore, più degno dell'uomo. Per questo di cuore esprimo, con entusiasmo, il mio fraterno augurio: ''vola'' sempre più in alto, L'Aquila!".
"E' una notizia meravigliosa . L'quila lo meritava perché nel 2009, quando ci fu il terremoto, si disse: 'Tra dieci anni L'Aquila sarà Capitale della cultura'. Nel 2019 non eravamo pronti, adesso lo siamo. E' un riconoscimento e risarcimento giustissimo". E' il commento di Bruno Vespa, giornalista originario del capoluogo di regione abruzzese. "Sono veramente felice perché L'Aquila è una straordinaria città della cultura che ha avuto per decenni, e forse ha tuttora, il più alto tasso di consumo di musica classica per abitante, ha uno dei teatri stabili migliori e ha la cultura che si respira dalle pareti dei palazzi antichi".
"Siamo molto felici, è un ulteriore segnale di rinascita e di crescita per l’intera Regione Abruzzo". Lo dice il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine della cerimonia di proclamazione delL’Aquila come Capitale italiana della cultura 2026, svolta questa mattina presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura (MIC) a Roma. “Sapevamo di essere molto competitivi- aggiunge Marsilio- . L’Aquila ha presentato un dossier eccellente e ciò è stato riconosciuto dalla giuria che ha espresso all’unanimità il voto favorevole. E’ un risultato di straordinario, nel quale abbiamo sempre creduto fermamente, che riempie d'orgoglio l'intera regione e consolida ulteriormente il nostro capoluogo come un fulcro culturale di eccellenza".
"E' un riconoscimento meritato sia perché è stato presentato un bel progetto, un'idea interessante, sia perché nel 2009 la città era distrutta al punto che il governo pensava non sarebbero bastati trent'anni e da lì è nata la proposta di svuotare la città delle sue funzioni e di trasferire i cittadini fuori dal centro, invece ce l'abbiamo fatta", afferma Massimo Cialente, ex sindaco dell'Aquila alla guida della comune ai tempi del terremoto. Cialente osserva che ancora c'è qualche "ritardo nella ricostruzione pubblica per colpa del sistema Italia" e ricorda che "ci provammo (a candidare L'Aquila ndr) già anni fa, quando vinse Matera. Ne parlammo in giunta e fu una provocazione, una sfida perché ci presentavamo con un'idea ma senza città. Fummo apprezzati per la voglia di lanciare il cuore oltre l'ostacolo". Anni dopo L'Aquila ce l'ha fatta: "La città ora è molto bella, l'auspicio è che si finisca in tempo il teatro" ed è "un peccato che il palazzo pubblico non sia stato ancora rifatto. Ma questa è l'occasione per correre di più. E' un'occasione per valorizzare anche il comprensorio, le zone interne e i borghi".
'La designazione di L'Aquila è una bellissima notizia, non solo per la città e il suo territorio, ma per tutto l'Appennino centrale", commenta il commissario straordinario al Sisma 2016 Guido Castelli. ''Il capoluogo abruzzese, dopo il terribile sisma del 2009, ha avuto la tenacia e la capacità di rialzarsi in piedi e la designazione odierna è un ulteriore, prestigioso, segnale di rinascita che questa splendida città merita. Sono certo che questo risultato porterà benefici non solo a L'Aquila, ma a tutto l'Appennino centrale - conclude -. Questa vasta parte del nostro Paese è rimasta a lungo ai margini dell'agenda nazionale ma oggi la tendenza è stata invertita".
"L'Aquila merita a pieno titolo il riconoscimento di Capitale della cultura perché é sempre stata una città piena di cultura e di grandi talenti, una città che ha sofferto ed è risorta con grande forza". Così l'attore Gabriele Cirilli. "Il tempo c'è - sostiene l'attore e comico abruzzese - ma l'unico modo per 'vincere' davvero è progettare, lavorare fortemente ma soprattutto fare squadra. Se invece ci si presenterà a quest'appuntamento come corridori singoli non arriveremo da nessuna parte".
"Il fatto che L'Aquila sia stata proclamata Capitale italiana della cultura può aiutare il processo di rigenerazione della città dopo il sisma che l'ha colpita nel 2009". La pensa così la scrittrice Donatella Di Pietrantonio che aggiunge.... "Certo c'è ancora molto da fare ma la spinta propulsiva che può derivare da questo potrebbe incentivare il ritorno degli aquilani a vivere a riabitare la città". La scrittrice, che ha vinto il premio Campiello con 'L'Arminuta' nel 2017, sottolinea infatti che "in questo momento il grande problema è che vediamo palazzi bellissimi, con facciate pulite e restaurate, che però sono vuoti. La grande sfida è riportare gli aquilani a L'Aquila. La sfida è anche quella di portare nuovi abitanti che siano attratti non solo dalla bellezza della città ma anche dall'offerta di servizi e dall'offerta culturale. Questa è la mia speranza. Almeno il centro della città ha oggi un aspetto che veramente fa pronunciare la parola bellezza. Capita raramente che un'intera città venga ricostruita, restaurata, seguendo dei criteri di uniformità. Questo a L'Aquila è avvenuto e sta avvenendo".
"Ritengo che questa nomina oltre ad essere un'occasione di crescita straordinaria per la città sia un motivo ulteriore per coinvolgerla in eventi ed iniziative con la città di Roma in occasione del Giubileo - evidenzia Dario Nanni, consigliere comunale e presidente della Commissione Capitolina Speciale Giubileo 2025 -. Ricordo che L'Aquila, definita nel 2022 da Papa Francesco come la capitale del perdono, della pace e della riconciliazione è il capoluogo di provincia più vicino a Roma, e condivide con la capitale un profondo legame storico, culturale e spirituale. Roma capitale d'Italia e capitale della Cultura 2026, è un'occasione straordinaria che non possiamo assolutamente perdere". 14 mag. 2024
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