Festival John Fante a Torricella Peligna. Victoria e Jim raccontano il padre scrittore e le loro origini italiane
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"Fin da bambina sapevo di avere origini italiane… Molte sere guardavo papà preparare un piatto di pasta usando solo del burro, sale e pepe. Era il “comfort food” preferito della sua infanzia. Spesso mia madre e mio padre leggevano libri di cucina italiana scegliendo le ricette che lui preferiva; alla fine poi lei preparava i pasti. Alcuni includevano braciole con uvetta, polenta fritta sostituendo il tonno alla carne, pesce in casseruola, focaccette di salmone, filetto di sogliola al vino, tonno al forno con mandorle e ovviamente adorava sia le lasagne che gli spaghetti con le polpette. Tuttavia, è stato quando ero alle elementari che ho capito appieno quanto fosse importante, per mio padre, la tradizione culturale italiana. Una sera, a cena, ripetei una barzelletta su un “Wop” che avevo sentito a scuola. Mio padre era offeso e furioso, e mi ha intimato di non ripetere mai più quelle parole denigratorie sugli italiani. Ero mortificata, imbarazzata, semplicemente non conoscevo quel termine. Quel giorno, ho scoperto che aveva subito discriminazioni, durante la sua infanzia, in Colorado”.

Victoria Fante si racconta e racconta attimi, anche intimi, del proprio vissuto in famiglia e lo fa a Torricella Peligna (Ch), nella giornata d’apertura del festival letterario dedicato a suo padre, lo scrittore italo-americano John Fante. Una edizione, come spiega il direttore artistico, Giovanna Di Lello, nel saluto introduttivo, incentrata “sulle radici e i ritorni, con circa 50 ospiti che in quattro giorni”, fino al 25 agosto, tratteranno questi argomenti. La rassegna si apre in località Fallascoso di Torricella, un posto che conta 45 anime d’inverno, una balconata sulla Maiella, uno scorcio suggestivo tra le pietre delle case e il profilo duro e dolce della montagna madre.

"Con il passare del tempo, - aggiunge Victoria - volevo esplorare e capire di più la mia identità italiana. Mi hanno riferito che mio nonno viveva a Torricella Peligna, un piccolo paese tra le montagne dell’Abruzzo, prima di stabilirsi in Colorado. Molte storie della sua vita sono state menzionate nei romanzi di papà e hanno aumentato ulteriormente il mio interesse per l’Italia. Nel 1991, mio marito ed io abbiamo trascorso alcune settimane viaggiando per l’Italia. Ci siamo fermati a Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Siena e Roma. Ne Abbiamo apprezzato il cibo, il vino, l’arte, la storia e la cultura. Tale bellezza ha aumentato ulteriormente il mio interesse per l’Italia. Anni dopo, nel 2002, è accaduto un evento magico. Siamo stati contattati da Giovanna Di Lello, che intendeva realizzare un documentario su mio padre. È venuta a Malibu, in California, con una piccola troupe per intervistare e filmare mia madre e i membri della famiglia. Giovanna ci ha fornito informazioni dettagliate per comprendere il paese natale di nostro nonno e gli abitanti di Torricella Peligna".

“Questa manifestazione - sottolinea il sindaco, Carmine Ficca - va avanti da 19 anni e dimostra che anche a 901 metri sul livello del mare è possibile fare cultura ed essere un richiamo a livello nazionale ed internazionale. Siamo qui ad omaggiare uno dei figli migliori del nostro Abruzzo, ma anche tutti quei migranti che sono stati, nel tempo, costretti a lasciare la propria terra”. Ospiti d'onore proprio i figli di Fante, Victoria e Jim. Lei, sorriso che trascina, non è mai mancata a questo appuntamento; lui è più riservato. Le riflessioni di entrambi sono affidati a due brevi scritti, tradotti dallo scrittore Matteo Cacco, dell'Università di Colonia.

Dice Jim: "Sono il più giovane dei quattro figli. C'era una sintonia speciale tra me e mio padre. Mi manca ogni giorno. Posso assicurare che, nonostante la sua carriera di scrittore sia stata spesso difficile e piena di delusioni, non ha mai dubitato del proprio talento".

"Mi sento come a casa - conclude invece Victoria -. Qui ho costruito amicizie che dureranno per sempre. E sono grata per la gentilezza e le cortesie che mi hanno sempre tutti dimostrato, per l'ospitalità, per avermi introdotto alle tradizioni e alla storia di questi luoghi, appartenuti al mio bisnonno, a mio nonno e infine a mio padre". 22 ago. 2024

SERENA GIANNICO

@RIPRODUZIONE VIETATA

Nelle foto momenti dell'inizio del Festival, Victoria Fante (capelli biondi) e Giovanna Di Lello

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